Autotrasporto: Corte Ue, legittimo il divieto di riposo in cabina

Si è pronunciato nei giorni scorsi l’avvocato generale Tanchev della Corte di Giustizia Europea, dichiarando legittima la legge varata dal governo belga nel mese di giugno del 2014 che vieta agli autisti di veicoli industriali di svolgere il riposo settimanale normale a bordo del veicolo, nell’ottica di applicazione di una più ampia politica volta a contrastare il fenomeno del dumping sociale. Il tipo di riposo in argomento è quello di 45 ore che il conducente professionale di veicoli adibiti al trasporto di merci deve prendere in un arco temporale di due settimane al massimo.

Il Consiglio di Stato del Belgio, a seguito dei dubbi emersi sulla regolarità di tale misura e delle critiche sollevate in sede europea, aveva inviato alla Corte di Giustizia UE una richiesta di parere pregiudiziale a proposito della compatibilità della norma con il diritto comunitario. Sul parere emesso dall’avvocato Tanchev si è espresso favorevolmente proprio Giles Savary, deputato promotore della legge francese, che in un comunicato stampa dichiara come la decisione del Tribunale sia molto importante perché pone termine a una pratica socialmente ingiustificabile.

Inoltre, Savary afferma che con la pronuncia della Corte di Giustizia UE viene meno uno dei motivi cardine alla base della giustificazione secondo la quale l’autista deve prendere il riposo settimanale normale a bordo del camion per controllare il mezzo e il suo carico durante il fine settimana o comunque risiedere in cabina durante i lunghi viaggi internazionali.

L’esigenza di disciplinare i fenomeni distorsivi della concorrenza tra imprese era sorta in Francia già nel 2013, in occasione di due rapporti parlamentari, il primo a firma Anne Emery-Dumas ed il secondo di Gilles Savary, i quali avevano evidenziato come aziende francesi e/o straniere, non rispettando la normativa di lavoro transalpina, realizzassero fenomeni di dumping sociale.

Gloria De Rugeriis

Source: trasporti italia