Settore marittimo: Confitarma incontra il segretario generale dell'IMO

Il Consiglio di Confitarma, presieduto da Emanuele Grimaldi, ha esaminato ieri a Roma le principali tematiche d’interesse del settore armatori e nominato Nello D’Alesio, Giuseppe D’Amato e Alcide Ezio Rosina quali componenti della Commissione di designazione in vista del rinnovo della presidenza di Confitarma (Confederazione Italiana Armatori). La Commissione di designazione provvederà a raccogliere le candidature alla Presidenza attraverso la consultazione degli Associati, sottoponendole poi al Consiglio il quale voterà a scrutinio segreto il nominativo da proporre all’Assemblea.

Al termine della riunione è intervenuto Kitack Lim, Segretario generale dell’International Maritime Organization (IMO), accompagnato da Simona Vicari, Sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e ai Trasporti. Nel suo discorso di benvenuto il presidente Grimaldi ha sottolineato che i significativi miglioramenti registrati nelle performance del settore marittimo sono legati principalmente all’applicazione delle convenzioni IMO: “nella maggior parte dei mercati mondiali è ora estremamente difficile per le navi sub-standard navigare evitando detenzioni e sanzioni. Le Convenzioni dell’IMO hanno portato alla progressiva trasformazione del trasporto marittimo, che oggi è la modalità di trasporto più sicura, efficiente e rispettosa dell’ambiente”. Il Presidente di Confitarma, nel ribadire che l’IMO è la sede migliore per stabilire regole efficaci e garantire la parità di condizioni per tutti gli operatori marittimi, ha ricordato che le nuove regolamentazioni comportano ingenti investimenti per il gli armatori. Per questo, i Paesi membri, pur applicando con la giusta severità le nuove norme devono farlo in modo realistico: “Gli armatori non intendono evitare l’applicazione delle nuove norme per la protezione dell’ambiente ma devono essere messi in condizione di poterlo fare”.

In questo contesto, i Governi devono prendere una posizione chiara per quanto riguarda l’attuazione dei nuovi limiti per il contenuto di zolfo nei combustibili ad uso marittimo o le eventuali deroghe locali alla Ballast Water Management Convention, che entrerà in vigore l’8 settembre 2017, anche se non è ancora stata ratificata dall’Italia. Per quanto riguarda l’introduzione di misure per ridurre le emissioni di Co2, gli armatori sono favorevoli all’introduzione di norme a livello globale al fine di non creare con normative solo regionali distorsioni nei mercati. “L’obiettivo è introdurre regole semplici tenendo conto delle esigenze operative”.

Il Segretario generale dell’Imo Kitack Lim, ha manifestato apprezzamento per il lavoro svolto dall’Italia in seno a questa Agenzia dell’ONU, ricordando che essa ha il compito di promuovere il trasporto marittimo sicuro, rispettoso dell’ambiente, efficiente e sostenibile e che l’attività dei 172 stati membri è costante e molto intensa per raggiungere il consenso su regimi normativi globali che possano poi essere implementati in modo uniforme ed efficace. Accanto ai tradizionali argomenti legati alla sicurezza e alla formazione del personale marittimo, l’IMO sta sviluppando anche nuovi temi come la cyber security e il Codice Artico, sempre nell’ottica di un approccio globale per individuare la migliore soluzione. È infatti fondamentale l’attività di armonizzazione delle norme al fine di ridurre il gap tra le nuove normative e la realtà operativa, tenendo conto delle esigenze dell’industria. L’evoluzione tecnologica impone grande attenzione nella formulazione del quadro normativo, che deve bilanciare i benefici derivanti dalla maggiore sicurezza della navigazione e della salvaguardia dell’ambiente con le conseguenze sul commercio mondiale, i potenziali costi per l’industria della navigazione ed anche l’impatto sul personale di bordo e di terra. Per questo il contributo di idee e i suggerimenti delle compagnie di navigazione sono di fondamentale importanza.

Dopo aver ricordato che l’Italia è membro dell’IMO dal 1957 e che nel 2015 è stata rieletta nella Categoria A del Consiglio Esecutivo, Simona Vicari ha ricordato il rilievo che ha l’economia del mare per l’Italia con una produzione di beni e servizi pari a 35 miliardi di euro l’anno e richiamato l’attenzione sul fatto che sia uno dei pochissimi settori in cui l’occupazione è rimasta stabile nonostante la crisi degli ultimi anni. Ha poi sottolineato come il nostro Paese sia tra gli Stati che hanno ratificato il maggior numero di trattati attualmente in vigore nel trasporto marittimo e che “possiede una flotta ampiamente rinnovata e tecnologicamente avanzata, che è garanzia di sicurezza della navigazione e di tutela dell’eco-sistema marino“.

Il Sottosegretario Vicari ha evidenziato anche l’esigenza di una corretta regolamentazione internazionale per tutto ciò che attiene alla salvaguardia dell’ambiente, ribadendo che per “portare avanti questi importanti progetti e per rilanciare il trasporto marittimo italiano è necessario il contributo di tutte le parti coinvolte, dalle Amministrazioni agli operatori del settore sino alle Associazioni di categoria, perché soltanto l’unione delle forze e la comunanza degli obiettivi, consentirà al nostro sistema Paese ed allo shipping nazionale, di rafforzare la leadership dell’Italia a livello europeo e mondiale, un ruolo di cui il nostro Paese deve essere ben cosciente e fiero”.

Andrea Coen Tirelli

Source: trasporti italia general

L’economia va in porto: Assocostieri e Confcommercio, avanti tutta con la Riforma

Con 480milioni di tonnellate di merci movimentate, nel 2016 l’Italia è cresciuta del 3,8% rispetto a due anni fa, i passeggeri hanno raggiunto i 47 milioni (11 milioni solo nel settore delle crociere), con un aumento sul 2014 del 9%, mentre il valore aggiunto del cluster marittimo italiano supera i 42 miliardi di euro, pari al 3,5% dell’intera economia. È quanto emerge dalla relazione presentata oggi a Roma in occasione del workshop sulla riforma dei porti, dal titolo “L’Economia va in porto”, organizzato da Assocostieri e Confcommercio nella sede nazionale di Confcommercio Imprese per l’Italia con il patrocinio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il supporto di Edison, Sodeco e OLT Offshore LNG Toscana.
Tra i relatori, il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Simona Vicari, il vice presidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto Paolo Uggè, la presidente di Assocostieri Marika Venturi, il direttore generale per la Sicurezza dell’approvvigionamento e Infrastrutture energetiche del dipartimento dell’Energia del ministero dello Sviluppo Economico Gilberto Dialuce e il direttore generale vigilanza A.P. Infrastrutture e Trasporto marittimo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti Enrico Maria Pujia.

Anche se restano ancora passi importanti da compiere, la macchina operativa sta procedendo; le nomine dei presidenti delle Autorità di sistema sono quasi completate, si sta lavorando a quelle per i Comitati di gestione, dei segretari e dei tavoli di parternariato della risorsa mare, così come a breve è attesa l’entrata in funzione della Conferenza nazionale di coordinamento. Certamente, a fronte delle limitate risorse, occorrerà verificare se le strutture ministeriali riusciranno a far fronte ai nuovi compiti previsti dalla riforma.

“Rafforzare i collegamenti ferroviari, incrementare l’efficienza degli scali in una strategia di multiporto, uscire da vecchie logiche individualistiche” sono, per il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Simona Vicari, tra i nodi indispensabili alla piena realizzazione della riforma. “In un mercato globalizzato dello shipping – ha spiegato Vicari – non ha più senso ragionare per singoli porti (il riferimento è alla diatriba fra i porti di Augusta e Catania ndr). Con questi obiettivi la mappa della riforma è già disegnata – conclude il sottosegretario – Ora abbiamo il dovere con un’associazione come la vostra di gettare il cuore molto oltre la siepe”.

Di gioco di squadra parla anche la presidente di Assocostieri, Marika Venturi, che ha aggiunto: “La soluzione di molti problemi di un settore così vitale come quello energetico è nelle nostre mani. Molti possono essere risolti con la nostra determinazione, di pari passo con la riforma dei porti”. “Ci aspettiamo molto da questa riforma, è un passo giusto – ha spiegato il vice presidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto Paolo Uggè – Se gli scali non sono collegati, se non si fa sistema, tutto si ferma”.

“Il ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando all’autorizzazione per l’entrata in funzione di infrastrutture strategiche per l’utilizzo del gas naturale liquefatto in quanto combustibile alternativo necessario per lo sviluppo del nostro Paese – ha dichiarato Gilberto Dialuce, del Dipartimento dell’Energia del ministero dello Sviluppo Economico – anche alla luce delle prime scadenze previste per gli investimenti da realizzare nel settore del GNL a partire dal 2025 con conseguente ammodernamento della flotta”.

“La Riforma è stata fondamentale per lo sviluppo strategico e per il rilancio della portualità – ha detto Enrico Maria Puja, direttore della Vigilanza trasporto marittimo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti – Ora i porti devono fare sistema e cogliere le sfide che abbiamo davanti. Penso in particolare alla realizzazione delle infrastrutture energetiche e al connesso utilizzo dei nuovi carburanti come il GNL, decisivo per l’abbattimento delle emissioni nel trasporto marittimo. Sono certo che l’Italia abbia tutte le capacità per raggiungere gli obiettivi del 2025. Ora dobbiamo passare a una fase operativa iniziando a muoverci concretamente”.

L’urgenza di proseguire senza indugio è evidente, basti pensare che nella ‘top 20′ dei porti europei per merce movimentata nel 2015, l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, con Genova e Savona ‘integrate’, avrebbe occupato la 12° posizione, mentre quella dell’Adriatico orientale occupa già la 13°; con ulteriori integrazioni Venezia e Trieste, ad esempio, sarebbero entrate, insieme, nella top ten grazie alla somma dei loro traffici.

Non a caso il completamento della riforma dei porti è in cima alle priorità indicate da Assocostieri e Confcommercio. Altre azioni indispensabili riguardano un coerente disegno d’attuazione del Piano nazionale strategico della portualità e della logistica (ultimo miglio ferroviario, waterfront, digitalizzazione), la realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo dei combustibili alternativi, un pacchetto di misure specifiche per il trasporto marittimo a corto raggio, e la realizzazione di una cabina di regia nazionale per la promozione della ‘blue economy’ partecipata dai principali stakeholders.

Source: trasporti italia general

Sicurezza ferroviaria, Rapporto Ansf: buoni risultati su rete Rfi, ma resta l’allarme pedoni

Nel 2016 le vittime sulla rete ferroviaria nazionale (gestita da Rfi) sono state 83: 59 morti e 24 feriti gravi. Sostanzialmente in linea con l’anno precedente (83 vittime: 46 morti e 37 feriti gravi) e al di sotto del valore medio nazionale del periodo 2005-2015, segnando un -35% rispetto al 2005. Rimane l’allarme pedoni: sugli 87 incidenti complessivi nel 2016, 72 (quindi l’84%) sono stati provocati dall’indebita presenza di persone sui binari. Inoltre, non bisogna abbassare la guardia sulla manutenzione nonostante i buoni risultati dovuti al netto calo degli incidenti legati a cause tecniche: si passa dai 25 incidenti del 2015 ai 15 del 2016, con una diminuzione del 70% rispetto al 2005. Le ferrovie regionali interconnesse, entrate sotto la giurisdizione dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie a settembre del 2016, presentano la necessità di un innalzamento del livello tecnologico rispetto alla rete gestita da Rfi con valori di incidentalità negli ultimi 10 anni migliorabili, ma sostanzialmente in linea con il resto del sistema ferroviario.

E’ questa la fotografia che emerge dalla Relazione “La sicurezza ferroviaria nel 2016“, presentata oggi dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio. La Relazione è una versione preliminare, con dati non ancora consolidati, che anticipa il Report annuale inviato, come da obbligo di legge, entro il mese di settembre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

“Dopo gli investimenti degli ultimi anni per attrezzare l’intera rete italiana nazionale con i moderni sistemi, ora la sfida è sul miglioramento delle ferrovie regionali. – ha dichiarato il Ministro Delrio – E’ un diritto democratico fornire un trasporto pubblico locale efficiente e una mobilità più sicura, recuperando un ritardo storico. Abbiamo già stanziato 300 milioni di euro per accelerare questo processo sulle reti interconnesse con la linea nazionale: contiamo sulla collaborazione delle Regioni e le aziende per la realizzazione dei lavori in tempi ristretti. Contiamo anche sul lavoro dell’ANSF che, nel suo ruolo istituzionale, sta indicando la strada per questo grande cambiamento. L’obiettivo a lungo termine rimane quello di completare il processo di unificazione delle norme e procedure per la sicurezza ferroviaria su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo anche le ferrovie isolate”.

“La sicurezza ferroviaria deve essere uguale dappertutto – ha dichiarato il Direttore dell’ANSF, Amedeo Gargiulo – Le reti regionali hanno bisogno di lavorare per innalzare i propri standard tecnologici, mettendo in campo fin da subito misure cautelative. Sulla rete nazionale, nonostante i risultati positivi, non bisogna abbassare la guardia sulla manutenzione, mentre rimane il tema dei comportamenti scorretti che sono alla base della maggior parte degli incidenti sui binari. Abbiamo bisogno di esempi positivi in questo campo che aiutino a diffondere l’educazione alla sicurezza ferroviaria”

Durante la conferenza stampa, il Direttore dell’ANSF ha consegnato due targhe per esprimere riconoscenza verso operatori che si sono impegnati sul campo contro i comportamenti scorretti sui binari. Il riconoscimento è andato un macchinista di Trenitalia in servizio nei pressi di Treviso che è riuscito a “salvare” una ragazza intenta a fare foto sulle rotaie e a due agenti Polfer che hanno riportato a casa sano e salvo un anziano affetto da Alzheimer che camminava lungo i binari in Calabria.

Allarme pedoni. Anche nel 2016 gli investimenti di pedoni rappresentano la maggiore causa di morte sui binari. Sulla rete nazionale (gestita da Rfi) si sono contati 72 incidenti di questo tipo sugli 87 complessivi, con 54 morti (sui 59 complessivi, il 98% del totale) e 17 feriti gravi. Il dato rimane sostanzialmente costante rispetto al 2015, ma nel 2005 rappresentava il 64% del totale mentre nel 2016 sale all’83%.

Il 58% degli investimenti si è verificato in 4 regioniche sviluppano circa il 50% del traffico ferroviario: Lombardia, Lazio, Toscana, Veneto. Gli incidenti sono maggiormente concentrati in prossimità dei nodi urbani e metropolitani come Milano (14 incidenti), Roma (7), Bolzano (4), Caserta (4), Lucca(3), Verona (3). Per contrastare la tendenza verso comportamenti illeciti, l’ANSF è scesa in campo da diversi anni con campagne di sensibilizzazione che hanno coinvolto partner quali la Polizia Ferroviaria, le Federazioni della Pallacanestro, del Rugby e della Pallavolo e molti uffici scolastici regionali. Ha inoltre chiesto alle imprese ferroviarie e al gestore della rete un’azione incisiva di collaborazione per limitare gli accessi alle aree più a rischio. L’Agenzia ha anche avviato la produzione di uno spot televisivo che sarà la base di un’ampia campagna di comunicazione. E’ stato avviato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri l’iter per la trasmissione dello spot in qualità di pubblicità-progresso sulle reti RAI.

In calo nel 2016 gli incidenti significativi avvenuti in corrispondenza di un passaggio a livello: si tratta di 9 casi (oltre il 10%) rispetto ai 19 del 2015: anche il confronto internazionale mostra un andamento nazionale inferiore al valore medio del periodo.Sulla rete nazionale negli ultimi 26 anni (1990-2015) è stato eliminato oltre il 51% dei passaggi a livello: ne restano 4620 degli iniziali 9992. Mediamente negli ultimi dieci anni è stato soppresso il 3,5% della consistenza annua dei passaggi a livello, circa 200 impianti all’anno.Diminuiscono anche le vittime tra i passeggeri in salita o discesa dai treni: 3 gli incidenti registrati (5 in meno rispetto al 205) con 3 feriti gravi. Il dato segna un -80% rispetto al 2009 ed un -70% circa rispetto al valore medio del periodo.

Manutenzione e cause tecniche. Diminuiscono gli incidenti imputabili a cause tecniche (errata esecuzione procedure di esercizio/manovra, manutenzione, dissesto idrogeologico): si passa dai 25 del 2015 ai 15 del 2016, con un – 70% rispetto al 2005.Nel corso del 2016 si sono registrati 3 incidenti significativi (0 vittime) connessi all’errata esecuzione di procedure di esercizio, 2 deragliamenti (0 vittime) e 3 incidenti (0 vittime) da imputare all’errata esecuzione delle manovre, una collisione (0 vittime) per dissesto idrogeologico. Da registrare infine l’assenza di vittime in incidenti nei cantieri e di incidenti significativi dovuti alla fuoriuscita di merci pericolose, (le fuoriuscite di merci pericolose, includendo anche quelle di lieve entità, diminuiscono del 90% rispetto al 2009).Nonostante i buoni risultati, si stima che le problematiche manutentive lato veicoli e lato infrastruttura, seppure in diminuzione in valore assoluto rispetto all’anno precedente, siano alla base di almeno il 26% del totale degli incidenti e dei cosiddetti precursori. Quindi quasi ⅓ degli eventi totali.

Focus ferrovie regionali interconnesse. Attualmente il traffico sulle reti regionali (circa 2000 Km, 20 milioni di treni-kilometro all’anno) è in minima parte coperto da sistemi automatici di protezione della marcia del treno. Come evidenziato dall’incidente avvenuto in Puglia lo scorso luglio, è necessario seguire un percorso di attrezzaggio tecnologico e di allineamento agli standard nazionali e internazionali. Nelle more del completamento dei piani di adeguamento tecnologico, l’Agenzia ha chiesto l’adozione immediata di misure di mitigazione del rischio associato. Anche sul fronte dei passaggi a livello dovranno essere adottati provvedimento di allineamento con gli standard previsti sulla rete nazionale: nel corso degli incontri bilaterali con gli operatori è stata chiesta l’adozione di un piano per l’innalzamento dei livelli tecnologici e la soppressione dei passaggi a livello.

Infine, l’ANSF, d’intesa con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha avviato un tavolo di lavoro per verificarne il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza ed interoperabilità che nella prima fase prenderà in esame le infrastrutture ferroviarie di collegamento con i porti, successivamente sarà estesa a interporti e terminal intermodali. L’obiettivo è l’allineamento dei livelli di sicurezza sull’intero sistema ferroviario.

Source: trasporti italia general

Clia, il gigante della crocieristica internazionale, entra in Confcommercio

La Cruise Lines International Association, meglio nota come Clia, ha fatto il suo ingresso in Confcommercio. La più grande associazione di settore, voce unica delle compagnie crocieristiche di tutto il mondo è presente in tutta Europa, così come in America, Asia e Australia, ha uffici in 15 diversi Paesi, fa viaggiare ogni anno 23 milioni di passeggeri e annovera le più prestigiose compagnie crocieristiche al mondo sia oceaniche che fluviali.

Si traccia una nuova rotta sull’onda della rappresentanza, della formazione e della promozione, nell’interesse comune di un settore che non conosce crisi: solo sul fronte dei passeggeri europei, con un totale di 6,7 milioni di viaggiatori, il 2016 ha registrato un aumento del 3,4% rispetto al 2015. Lo dice la stessa Clia nella sua indagine annuale, che vede l’Italia salda al 3° posto tra i mercati comunitari con una quota dell’11%, mentre, guardando all’Europa nella sua totalità, nel 2015 il settore delle crociere ha contribuito alla nascita di 360.571 posti di lavoro; 41 miliardi sono stati il contributo totale all’economia, oltre 11 dei quali in redditi da lavoro dipendente.
Con l’ingresso di Clia in Confcommercio-Conftrasporto si realizza un concreto, formidabile progetto di rappresentanza che abbraccia una nuova realtà internazionale e consolida il quadro delle 35mila imprese dei trasporti già presenti nel sistema confederale.

“L’entrata di questa multinazionale nel nostro mondo associativo – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Carlo Sangalli – conferma che la Confcommercio sa interpretare correttamente le esigenze di gestione delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, e soprattutto è interlocutore che merita l’attenzione e il rispetto della politica e delle istituzioni. Una rappresentanza che vuol essere al passo con i tempi in un’economia sempre più terziaria offrendo ai propri associati servizi e innovazione”.
“Il settore delle crociere in Italia è solido nonostante la crisi e per il futuro è prevista una costante crescita – ha dichiarato Kerry Anastassiadis, chairman di Clia Europa e Amministratore Delegato di Celestyal Cruises -. Aumentare gli spazi di rappresentanza è fondamentale per migliorare il dialogo tra i vari attori, gli interessi di tutto il comparto, da quello delle migliaia di lavoratori, a quello dei passeggeri, fino ai fornitori e a tutto l’indotto derivante dal turismo. L’Italia non deve restare indietro rispetto ai trend del resto del mondo”, conclude Anastassiadis”

Anche il presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio Paolo Uggè ha espresso soddisfazione per questo nuovo ingresso, auspicando che altri seguano la stessa rotta “per fare della nostra Confederazione una realtà ancora più unica e forte, espressione delle principali modalità di trasporto”.

(Nella foto il presidente Carlo Sangalli e i vertici di CLIA)

Source: trasporti italia general

Bando Macchinisti Mercitalia: Fercargo e sindacati ai ferri corti

FerCargo contesta le dichiarazioni del sindacato “Or.S.A. Macchinisti Autonomi” riguardanti la risposta al comunicato diffuso dall’associazione stessa nei giorni scorsi in merito al bando di assunzione per macchinisti esperti dell’impresa ferroviaria Mercitalia.

Le imprese aderenti FerCargo ribadiscono che “il contratto delle Attività Ferroviarie è un contratto di tipo aziendale, tipico di un contesto di mercato a regime di monopolio, quindi anacronistico oltreché inadeguato, e soprattutto non applicabile ‘erga omnes’ ad altri operatori del mercato. Le norme contenute nello stesso, sicuramente hanno influito nelle performance negative registrate negli ultimi anni dall’operatore ex monopolista” inoltre “tutte le imprese aderenti FerCargo stanno formando e assumendo giovani di questo paese, e i numeri sono anche rilevanti, tutti ragazzi disoccupati o inoccupati, è indispensabile che lo stesso percorso lo svolga anche Mercitalia Rail, al fine di aumentare la forza lavoro nel mercato, indispensabile per produrre più treni ed aumentare la quota modale del trasporto ferroviario merci”.

Fercargo precisa poi che le imprese ferroviarie “ripongono massima fiducia e stima nei confronti del proprio presidente Laguzzi, individuato per le capacità e la sua esperienza passata” e aggiunge che “è decisamente ora di abbandonare i modelli che la storia ha dimostrato essere fallimentari sia dal punto di vista della soddisfazione dei clienti e della capacità di fare crescere il mercato, sia dal punto di vista economico, con le perdite che le tasche dei contribuenti italiani hanno dovuto per decenni ripianare. Le numerose imprese, sane e forti nel trasporto ferroviario merci in Italia, che vivono e crescono nel mercato, sono tutte aderenti a FerCargo e operano nel pieno rispetto delle leggi sul lavoro e degli standard di sicurezza del settore”.

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Corte costituzionale: l'Autorità dei Trasporti non può chiedere contributi all'autotrasporto

Le imprese che svolgono attività rispetto alle quali l’Autorità di Regolazione dei Trasporti non ha concretamente esercitato alcuna funzione, devono essere escluse dal contributo da versare all’Autorità stessa. Lo ha sancito la Corte costituzionale con sentenza del 7 aprile 2017 richiesta dal TAR Piemonte, il quale aveva sollevato dubbi di costituzionalità dell’articolo che istituisce l’Autorità dei Trasporti. La notizia è stata diffusa questa mattina da Anita.

La sentenza dichiara infondate le questioni di costituzionalità sollevate dal TAR, ma suggerisce che debbano essere escluse da contributo imprese come quelle legate al settore autotrasporto e logistica in quanto non interessate da atti o provvedimenti da parte dell’ART.

La sentenza, infatti, recita: “Quanto alla individuazione dei soggetti obbligati, la stessa disposizione fa riferimento ai ‘gestori delle infrastrutture e dei servizi regolati’, ossia a coloro nei confronti dei quali l’ART abbia effettivamente posto in essere le attività (specificate al comma 3 dell’art. 37) attraverso le quali esercita le proprie competenze (enumerate dal comma 2 del medesimo articolo). Dunque, la platea degli obbligati non è individuata, come ritiene il rimettente, dal mero riferimento a un’ampia, quanto indefinita, nozione di “mercato dei trasporti” (e dei “servizi accessori”); al contrario, deve ritenersi che includa solo coloro che svolgono attività nei confronti delle quali l’ART ha concretamente esercitato le proprie funzioni regolatorie istituzionali, come del resto ha ritenuto anche il Consiglio di Stato in fase cautelare (Consiglio di Stato, quarta sezione, ordinanza 29 gennaio 2016, n. 312)”.

Sarà ora il TAR Piemonte a dover recepire le indicazioni della Corte costituzionale nel giudizio sul ricorso principale.

Source: trasporti italia

Sostenibilità e supply chain: il Freight Leader Council al master dell’Università di Parma

“La collaborazione tra industria e distribuzione è l’unico modo possibile per ottenere risultati nell’area della sostenibilità. Questa consapevolezza sta portando il tema ambientale sui tavoli della negoziazione commerciale: una sensibilità che si sta diffondendo presso tutti gli operatori della supply chain“. L’evoluzione dei rapporti tra committenti e vettori è stata al centro dell’intervento di Antonio Malvestio, Presidente del Freight Leaders Council, al Master dell’Università di Parma su Retail ‘ Brand Management che si è tenuto lo scorso 6 aprile presso la sede di GS1 a Milano.

Il Presidente del FLC, con una lunga esperienza nella logistica di P’G, è stato chiamato per fornire una testimonianza sull’evoluzione dei rapporti tra produzione e distribuzione nella supply chain. Come testimonia anche il Quaderno #25 sulla sostenibilità dei trasporti e della logistica, pubblicato lo scorso anno dal Freight Leaders Council, il tema ambientale sta influenzando sempre più le scelte della committenza in tema di trasporto.

Indicazioni in questo senso sono arrivate anche da diversi studenti partecipanti al Master che hanno svolto tesi di laurea su temi ambientali, testimoniando l’importanza di questo aspetto anche in ambito universitario.

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Bari: nuovi sistemi di sicurezza sulle linee Ferrovie del Sud Est

Entro il 2019 l’intera rete e l’intera flotta saranno attrezzate con il Sistema Controllo Marcia Treno. Lo ha fatto sapere il Gruppo Fsinuna nota. Nelle prossime settimane partiranno i lavori di completamento dell’attrezzaggio del sistema di sicurezza SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno) a bordo dei treni della flotta FSE e quelli per l’attrezzaggio del sistema SCMT a terra lungo gli 85 km dell’anello ferroviario di Bari. I primi lavori, già avviati lo scorso anno, si concluderanno entro il 2017, con un investimento complessivo di 19 milioni di euro.

I secondi si concluderanno entro il 2018, con un investimento pari a 13 milioni di euro. Entrambi gli interventi sono finanziati dalla Regione Puglia. Binari e treni FSE saranno dunque adeguati agli standard di sicurezza previsti dall’Agenzia Nazionale di Sicurezza Ferroviaria. Al termine degli interventi i treni potranno riprendere a viaggiare alla massima velocità consentita dalle linee superando quindi le attuali restrizioni a 50 km/h. L’attrezzaggio del sistema SCMT interesserà in una seconda fase anche il resto della rete (Taranto, Brindisi e Lecce). L’attuale pianificazione prevede l’attrezzaggio completo di tutta la rete entro il 2019.

Il Sistema Controllo Marcia Treno (SCMT) è un sistema di sicurezza della marcia dei treni di ausilio al macchinista. Fornisce il controllo della velocità massima ammessa, istante per istante, in relazione ai vincoli posti dal segnalamento, dalle caratteristiche dell’infrastruttura e dalle prestazioni del treno, sia in condizioni normali che di degrado. Il sistema è composto da: un Sotto Sistema di Terra (SST), con il compito di trasferire a bordo del locomotore, tramite punti informativi (tecnologia a “boe”), le informazioni sull’aspetto del segnale (condizioni sulla libertà della via) e sulle caratteristiche della linea; un Sotto Sistema di Bordo (SSB), composto da un computer che ha il compito di elaborare le informazioni acquisite dalle boe, da eventuali codici del binario e dalle operazioni del personale di macchina che è in grado di comandare la frenatura di servizio o di urgenza nel caso in cui vengono superati i vincoli di marcia controllati dal sistema.

Source: trasporti italia general

Trasporto Merci pericolose: il 16 maggio esami per il certificato professionale

Gli esami per il conseguimento, l’estensione o il rinnovo del certificato professionale di consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose in modalità ADN, cioè per vie navigabili interne, si svolgeranno il 16 maggio 2017 a Roma, nella sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di via Caraci 36.
Tale figura professionale è quella di cui le imprese che effettuano il trasporto, il carico o lo scarico di merci pericolose si devono avvalere e che deve possedere una conoscenza sufficiente dei rischi inerenti il trasporto e le operazioni di carico e scarico di merci pericolose e delle disposizioni normative vigenti in materia.

Il consulente deve avere una conoscenza sufficiente dei rischi inerenti il trasporto e le operazioni di carico e scarico di merci pericolose e delle disposizioni normative vigenti in materia ADR per il trasporto su strada, RID per il trasporto per ferrovia e ADN per il trasporto per vie navigabili interne. Inoltre, per esercitare l’attività di consulente è necessario un certificato di formazione professionale rilasciato dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti dopo il superamento di un esame. Il certificato ha validità pari a cinque anni allo scadere dei quali deve essere rinnovato.

Le domande, che dovranno essere spedite entro il prossimo 5 maggio, ammettono alla prova i candidati che richiedono il rinnovo o il rilascio di un certificato che comprenda la modalità ADN oltre a quella ADR (su strada) e RID (per ferrovia). Compilate secondo il modello1 predisposto dal MIT, dovranno essere spedite allo stesso e indirizzate al Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale – Direzione generale per la motorizzazione – Divisione 3 – via Caraci 36 – 00157 Roma.
Sul sito del ministero dei Trasporti, nella pagina dedicata 2, sono disponibili tutte le istruzioni, la documentazione da presentare, i versamenti da effettuare, le modalità di svolgimento dell’esame, i quiz e studi di casi disponibili per la preparazione della prova.

Gloria De Rugeriis

Source: trasporti italia

Emilia-Romagna: arriva l’ecobonus per sostituire i veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate

L’Emilia-Romagna ha messo a disposizione fondi destinati all’acquisto di nuovi veicoli commerciali leggeri per il trasporto merci fino a 3,5 tonnellate da parte di imprese con sede legale o operativa in uno dei 30 Comuni regionali soggetti alle limitazioni della circolazione previste dal Piano per la qualità dell’aria (Pair 2020) o, in alternativa, con sede in Emilia-Romagna e pass di accesso alla Zona a traffico limitato in uno dei 30 Comuni citati.

Gli incentivi, con obbligo di rottamazione, potranno riguardare la sostituzione di veicoli commerciali inquinanti “di categoria N1” ad alimentazione diesel fino all’euro 3 con mezzi a minore impatto ambientale euro 6 ad alimentazione mista benzina-gpl, benzina-metano, benzina-elettrico ed elettrici.

“Le emissioni dai mezzi leggeri alimentati a diesel sono una delle principali cause della produzione di polveri sottili: per questo lanciamo una misura concreta per migliorare la qualità dell’aria, che proponiamo venga estesa a tutte le Regioni del Bacino Padano per raggiungere risultati d’area vasta – ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo -. Si tratta di una delle oltre 90 azioni che il Piano Aria prevede di mettere in campo entro il 2020 per dimezzare la concentrazione di pm10 e far scendere dal 64% all’1% la popolazione esposta a più di 35 superamenti l’anno”.

In particolare, ciascuna azienda potrà ricevere un contributo, in conto capitale, pari a 2.500 euro per la sostituzione di un solo veicolo. È quindi prevista la concessione di un unico contributo per ogni richiedente. Le domande dovranno essere presentate online dalle ore 14.00 del 10 aprile 2017 alle ore 12.00 del 21 aprile 2017. Per accedere alla piattaforma informatica occorre disporre di un account “Federa” che può essere richiesto collegandosi a federa.lepida.it.

La graduatoria delle richieste sarà redatta sulla base dell’ordine cronologico di arrivo delle domande con priorità per le micro o piccole imprese, comprese quelle artigiane. Le aziende in posizione utile avranno poi tempo fino al 20 giugno 2017 per comunicare l’ordine di acquisto del nuovo veicolo.

Source: trasporti italia

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