Autotrasporto: le aziende Trans Italia e Galdieri apriranno un distributore di Lng sulla Salerno-Avellino

Trans Italia Srl e C. Galdieri ‘ Figli S.p.A apriranno entro la primavera del 2018 un distributore Lng (Gas Naturale Liquefatto) sul raccordo Salerno-Avellino. La Trans Italia, presente sul mercato europeo dal 1984, è operativa nel settore dei trasporti e della logistica. Ha una dotazione veicolare di circa 600 trattori e 2000 rimorchi e nel 2017 ha generato un volume di fatturato di 150 milioni di euro.

Pioniera nello sviluppo e nell’utilizzo delle “Autostrade del Mare” in partnership con l’Armatore Grimaldi, ha da sempre investito in soluzioni di trasporto (Short Sea ‘ Rail) che permettessero di generare efficienza rispettando il più possibile l’ambiente.
Galdieri ‘ Figli S.p.A. è presente sul mercato petrolifero dal 1951, partner di IP Gruppo api, è una società integrata nel commercio al dettaglio ed all’ingrosso di carburanti (movimenta circa 110.000 ton), lubrificanti con circa 10.000 q.li di movimentazione, gas e prodotti derivati ed affini, il tutto sia per il mercato autotrazione che per quello industriale.

E’ proprietaria di una rete di 11 stazioni di servizio stradali ed autostradali di carburanti con marchio Ip tutte corredate dei più ampi servizi per il trasportatore e per il viaggiatore. E’, inoltre, agenzia per il territorio campano sempre del gruppo IP Gruppo api per la fuelcard Cartamaxima con un portafoglio clienti da circa 21 milioni di litri nonché rivenditore autorizzato del prodotto AdBlue Air1 della Yara. La Galdieri ha generato nel 2017 un fatturato di oltre 110 milioni di euro ma con le collegate Stazioni di servizio arriva ad un fatturato di oltre 160 milioni di euro.

“La vera rivoluzione è investire in modo sostenibile – sottolinea Luigi D’Auria, General Manager Trans Italia e rappresentante della terza generazione della famiglia D’Auria, da oltre trent’anni alla guida dell’azienda – e la rinnovata sinergia con la Galdieri, nella figura di Roberto, si muove proprio in questa direzione ed altro non è che la naturale prosecuzione di una proficua collaborazione ultra decennale. Questo progetto è al contempo start-up ed acceleratore di un processo che porterà la Trans Italia a convertire il 50% della flotta nei prossimi due anni”.

Questa sinergia prenderà vita grazie a due azioni simultanee: la Trans Italia, da sempre attenta all’ambiente nonché socio fondatore di A.L.I.S. (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile), ha acquistato dalla Iveco 20 trattori LNG espandendo così la sua flotta da dedicare proprio al rifornimento presso il nuovo e primo impianto di rifornimento LNG in Campania che la Galdieri sta completando.

“Entro poche settimane aggiungeremo tra i nostri servizi la possibilità di rifornimento con metano liquido LNG – afferma Roberto Galdieri, rappresentante della terza generazione della famiglia Galdieri e Branch Manager del Gruppo – Saremo tra le poche aziende a fornire questo servizio in Italia e al sud, soprattutto in ambito autostradale dove siamo i primi, ma posso dirvi che il trend di installazione di impianti di rifornimento LNG è in forte crescita, proprio per i vantaggi che il prodotto offre. L’impianto sarà aperto H24 anche perché sorge su una nostra area di servizio autostradale di circa 32.000 mq già esistente dal 2013 denominata Baronissi Est , dove , oltre alla disponibilità di ampi parcheggi per la sosta dei truck, bagni con docce dedicate per gli autisti, rifornimento dedicato per adBlue, avrà un’isola di rifornimento dedicata per LNG con personale autorizzato, dando la possibilità di doppio rifornimento dei truck, la capacità del serbatoio è di 80 m³, più ampio rispetto alla media, in modo da garantire una giusta scorta per la rotazione del prodotto. L’impianto è stato costruito già in funzione di futuri ampliamenti”.

Le due aziende sin da subito si sono adoperate per favorire la diffusione di questo combustibile alternativo che permette di abbattere le emissioni di particolato del 95% rispetto al diesel, ridurre le emissioni di CO₂ del 10% e diminuire sensibilmente l’inquinamento acustico generato dai truck tradizionali; il tutto ad un prezzo minore del 10% rispetto al diesel.
Galdieri e Trans Italia, consapevoli di operare in mercati velocissimi, hanno anticipato ancora una volta i tempi riconfermando le loro grandi capacità intuitive.

Source: trasporti italia general

Blocco ferrovia Reno: perdite di oltre 2 miliardi di euro per le imprese di logistica

Uno studio sui danni totali causati dall’interruzione di Rastatt alle imprese del trasporto merci su rotaia e ai loro clienti, nonché all’ambiente. Li ha analizzati la Hanseatic Transport Consultancy (HTC) su richiesta di due associazioni ferroviarie (ERFA e NEE) e l’UIRR, l’Associazione internazionale per il trasporto combinato strada-ferrovia.

Il crollo della galleria ferroviaria a Rastatt nella valle del Reno il 12 agosto 2017, noto come l’interruzione di Rastatt, scrivono le due associazioni, “ha causato un fermo senza precedenti della catena logistica ferroviaria in tutta Europa. La chiusura per 51 giorni a causa di un errore umano ha sottolineato che l’infrastruttura ferroviaria monopolistica, organizzata a livello nazionale, non è conciliabile con le esigenze del traffico merci sempre più transfrontaliero nell’Unione Europea“.

Le perdite totali sono ammontate a 2.048 miliardi di euro: le società di logistica ferroviaria, come le imprese ferroviarie, gli operatori dei terminal di trasbordo e i fornitori di servizi logistici, hanno perso 969 milioni di euro; le società manifatturiere hanno perso 771 milioni di euro e a 308 milioni di euro sono ammontati i danni dell’infrastruttura ferroviaria e degli altri vettori integrati nelle loro catene logistiche.

Gli insegnamenti da trarre dall’interruzione di Rastatt sono oggetto di gruppi di lavoro a livello europeo. Essi mirano a elaborare un manuale per la gestione delle emergenze transfrontaliere, destinato ai gestori delle infrastrutture ferroviarie e alle imprese ferroviarie. Inoltre, devono essere chiarite alcune questioni fondamentali per l’esercizio ferroviario. Dal punto di vista delle associazioni, è particolarmente importante comprendere i danni all’economia causati dall’interruzione di Rastatt. Lo studio pubblicato colma una lacuna monetizzando gli effetti dell’incidente e traducendoli in un “linguaggio commerciale”.

Ralf-Charley Schultze, presidente dell’UIRR, ha sottolineato che “la perdita di fiducia degli operatori del mercato nel trasporto ferroviario di merci e nel trasporto combinato strada-ferrovia potrà essere ripristinata solo mediante adeguati piani di emergenza a livello europeo. Ciò dovrebbe includere anche un risarcimento finanziario per gli operatori del mercato che sono stati particolarmente colpiti dai costi aggiuntivi causati dall’incidente. Gli operatori del trasporto ferroviario di merci non sono così capitalizzati da poter sostenere da soli tali costi aggiuntivi per un lungo periodo di tempo”.

Carole Coune, segretario Generale Esecutivo di ERFA, ha evidenziato che le imprese di trasporto merci europee sono state pesantemente colpite da questo incidente, sia dal punto di vista operativo che finanziario “e non sono state in grado di sostenere tali perdite. ERFA sollecita pertanto un rapido chiarimento e il pagamento delle richieste di risarcimento dei danni. Occorre pertanto fare in modo che i futuri incidenti di questo tipo non abbiano le stesse conseguenze e non spostino la competitività a favore della strada. Lo sviluppo di piani di emergenza e una migliore gestione dell’infrastruttura ferroviaria, soprattutto in caso di traffico transfrontaliero, dovrebbero essere la conseguenza positiva di questo grave incidente. Questa è la massima priorità di ERFA”.

Peter Westenberger, direttore di NEE, ha sottolineato che “Rastatt non dovrebbe essere accantonato troppo rapidamente. Il progetto di un manuale è finora un elenco di proposte utili ma incomplete. Non è ancora chiaro se i gestori nazionali dell’infrastruttura le metteranno in pratica o meno. Inoltre, alcune importanti richieste degli operatori ferroviari non sono state considerate, come il coordinamento transfrontaliero dei cantieri ferroviari, il rimborso dei costi supplementari derivanti dalle deviazioni e lo sviluppo o l’estensione di linee parallele per consentire la prosecuzione del traffico ferroviario in caso di incidente o di cantiere. Ogni giorno di inattività dopo l’interruzione di Rastatt ha causato danni per circa 40 milioni di euro in tutta Europa. Deve quindi essere chiaro che un evento come l’interruzione di Rastatt non deve mai più accade”.

Source: trasporti italia

Camion, blocco Brennero: Bonaretti, limitazioni in contrasto con la libera circolazione delle merci

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per il tramite del Capo di Gabinetto, Mauro Bonaretti, ha scritto all’Ambasciatore d’Austria a Roma, René Pollitzer, in merito all’entrata in vigore ieri della misura delle autorità austriache di contingentamento delle circolazione dei mezzi pesanti sul proprio territorio, con conseguenze sul traffico al Brennero.

Nella lettera, il Capo di Gabinetto riferisce di aver appreso dell’entrata in vigore la misura decisa “che consente il passaggio di soli 300 veicoli ogni ora e rallenta notevolmente il rientro di molti operatori italiani dal confine con la Germania, con gravi ricadute sia per gli autotrasportatori che per il traffico commerciale. Da una prima stima in quattro ore gli automezzi avrebbero percorso 17 chilometri di strada”.

“Nel merito del contingentamento odierno – prosegue la lettera -, nel richiamare l’importanza dei principi della circolazione delle merci e delle persone nell’Unione Europea, desidero evidenziare le gravi conseguenze provocate da una tale misura sul territorio dell’Unione Europea dalla colonna di oltre 20 chilometri di automezzi pesanti formatasi, che determina più inquinamento e, in considerazione dei tempi di guida consentiti ai conducenti di automezzi, ritarda e danneggia l’intero ciclo di attività legate al trasporto”.

Si ricorda come “a conclusione dell’incontro di Monaco del 5 febbraio 2018, cui hanno partecipato i Ministri dei Trasporti di Austria, Germania e Italia, nonché i rappresentanti delle amministrazioni locali coinvolte, vi era stato l’impegno ad adottare misure di regolamentazione del traffico in maniera coordinata e con adeguate forme di comunicazione. Il sistema introdotto, seppure ad applicazione – per il momento – limitata ad alcune giornate, appare essere in contrasto con il diritto dell’Unione Europea in relazione al principio di libera circolazione delle merci e dei servizi ed al divieto di introdurre sistemi quantitativi di limitazione del traffico; abbiamo quindi dubbi fondati che le decisioni austriache siano compatibili con la normativa comunitaria e ne abbiamo informato la Commissione Europea. Inoltre non appare in linea con lo spirito delle intese di Monaco la maniera con cui è stata comunicata l’ultima decisione”.

La lettera ricorda ancora come, sempre al vertice di Monaco e sotto gli auspici della Commissione Europea “i Ministri dei Trasporti di Austria, Germania e Italia hanno concordato, nell’ottica di tutelare le relazioni commerciali e la compatibilità ambientale, di studiare nell’ambito dei gruppi di Lavoro della Piattaforma del Corridoio del Brennero, misure per accelerare il trasferimento del trasporto merci su ferro e renderlo più efficiente in attesa del completamento dell’opera”.

In conclusione dal ministero italiano si chiede all’Ambasciatore di “portare all’attenzione del Governo austriaco tale situazione ed i gravi disagi che ne conseguono”, e di sensibilizzare le “Autorità austriache affinché adottino le opportune azioni idonee a preservare i principi Europei di libera circolazione delle merci ed in particolare gli impegni assunti negli accordi richiamati”.

Source: trasporti italia

Convegno Alis, Grimaldi: trasporti intermodali e sostenibili per lo sviluppo dell'Italia

Intermodalità, internazionalizzazione, digitalizzazione. Questi i temi al centro della ‘due giorni’ dedicata al mondo dei trasporti in svolgimento a Sorrento. L’evento è stato organizzato da Alis – l’associazione logistica dell’intermodalità sostenibile nata nel 2016, che ha chiamato a raccolta le grandi imprese, i porti italiani, le società di trasporti e dell’intermodalità.

“Il principale obiettivo di questo grande evento – ha sottolineato nel suo intervento Guido Grimaldi, Presidente di Alis – è lo sviluppo dei trasporti e la grande scommessa dell’intermodalità, la crescita su scala internazionale e il rispetto dell’ambiente attraverso lo sviluppo di un trasporto sostenibile ed efficiente. Alis rappresenta le esigenze dell’intero settore dei trasporti e della logistica ed è l’espressione di una Italia in movimento. Tutti insieme siamo una forza capace di dare risposte concrete al settore della logistica intermodale, espressione di un Paese che vuole promuovere lo sviluppo del trasporto combinato ecosostenibile”.

Con 1.300 aziende associate, 140.500 unità di forza lavoro, un parco veicolare di oltre 103.000 mezzi con più di 2.700 collegamenti settimanali solo per le isole e più di 120 linee di Autostrade del Mare, Alis si pone come interlocutore del Governo: “Nel 2017 Alis ha contribuito alla creazione di 1500 posti di lavoro – ha aggiunto Grimaldi – la rotta da tracciare è questa: ridurre l’impatto ambientale ed efficientare l’intermodalità. Uno dei nostri obiettivi è anche quello di richiedere l’istituzione del ministero del Mare”.

La prima sessione che si è svolta questa mattina “Internazionalizzazione e Mediterraneo ‐ Il trasporto sostenibile come chiave di successo per le aziende europee” ha visto gli interventi di Marcello Di Caterina, Direttore Generale Alis; Zeljiko Jeftic, Global Innovation Lead IRU; Franco Fenoglio, Presidente UNRAE; Wolfgang Gobel, Presidente ECG, Mario Resca, Presidente Confimprese e Francesco Rotondi, Founding Partner LabLaw.

Di Caterina ha dato il suo contributo sulle priorità e le misure da adottare per lo sviluppo di un sano trasporto sostenibile: “Il panel intrenazionale di oggi testimonia la vocazione di Alis di andare ben oltre i confini del nostro Paese – ha spiegato – la commissione europea che è stata creata all’interno dell’associazione sta elaborando istanze che verranno sottoposte al commissario europeo ai trasporti Violeta Bulc. Il nostro obiettivo è ritrovare competitività per le imprese anche attraverso un contesto normativo agile”.

Fenoglio ha posto l’accento sulla difficile crisi che ha attraversato l’autotrasporto negli ultimi anni, “una decrescita preoccupante legata anche alla mancanza di strutturalità: si lavora in modo sporadico per il trasporto che è in realtà “il settore dei settori”. Nei programmi elettorali manca completamente un riferimento a questo ambito e ancora meno alla necessità di potenziare l’intermodalità, in Alis invece si parla di tutte le modalità in modo equo”.

Sul fronte sostenibilità Fenoglio ha spiegato che è necessario lavorare per gradi sulla diffusione di reti distributive di carburanti sostenibili come l’Lng, ma anche attraverso il ricambio del parco circolante dei veicoli: “La sostenibilità è un traguardo che va raggiunto per gradi, attraverso step raggiungibili e concreti”, ha aggiunto.

Nel corso della giornata si è svolta poi la sessione “Italia in movimento ‐ Prospettive di sviluppo per il nostro Paese attraverso una logistica sostenibile ed efficiente”, moderata da Bruno Vespa, che ha visto tra gli altri, gli interventi del Capo Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Beatrice Covassi e di Emanuele Grimaldi, Vice Presidente ICS; Ennio Cascetta, Amministratore Unico RAM Spa, Paolo Grossi, Direttore Commerciale ENI, Mario Mattioli, Presidente Confitarma. A concludere la Terza Sessione moderata da Bruno Vespa, che ha chiuso la prima giornata, “AZIENDE E BANCHE A CONFRONTO ‐ Sistema bancario e trasporto 4.0 per il rilancio dell’imprenditoria italiana” gli interventi di Diego Pacella, AD e CFO Grimaldi Group, Bernardo Mattarella, AD Mediocredito Centrale, Alberto Bertone, Presidente Acqua Sant’Anna Spa, Jacopo Lensi, Vice Capo Divisione Settore Pubblico Infrastrutture Italia BEI, Pasquale Casillo, Presidente Casillo Group e Giovanni Maione, General Manager Area Sud e Sicilia MPS.

Sabato 28 aprile i lavori riprenderanno con altre due sessioni dall’impronta decisamente tecnicoistituzionale dedicate alla portualità e agli interporti con un’introduzione dello studio sull’evoluzione ed i benefici del trasporto intermodale. Workshop, presentazioni e seminari previsti nel pomeriggio di sabato concluderanno la “Due giorni di Alis” che, attraverso questo convegno, intende dare un messaggio forte a tutto il comparto dei trasporti confermando che la sfida dell’intermodalità passa attraverso una seria, competente e lungimirante opera di divulgazione della validità ed opportunità del suo utilizzo.

Source: trasporti italia general

Brennero: Anita, Anfia e Unrae chiedono soluzioni sostenibili e condivise

Migliorare il traffico e la circolazione delle merci al Brennero nel rispetto dell’ambiente. E’ la richiesta lanciata dalle sigle dell’autotrasporto Anita, Anfia e Unrae che hanno portato all’attenzione degli stakeholder istituzionali con una conferenza stampa, le loro proposte e soluzioni per un traffico di merci attraverso il Brennero economicamente sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Il 70% dell’economia italiana passa attraverso le Alpi e il Brennero è fondamentale per le esportazioni verso i ricchi mercati del Centro e del Nord Europa. Occorre quindi una politica dei trasporti attraverso l’arco alpino che sia il più possibile condivisa e bilanci le istanze ambientali con le ragioni dell’economia.

“Iniziative unilaterali, come il sistema di dosaggio dei veicoli pesanti messo in piedi dal Tirolo – ha dichiarato Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA – non solo distorcono la concorrenza e contrastano con il diritto Ue, ma hanno anche un effetto controproducente su congestione ed emissioni nocive, come testimoniato dalle lunghe file di Tir che si sono registrate nei giorni di divieto, e determinano anche un problema sociale per gli autisti”.

“Al tempo stesso – dice – pur essendo il trasporto combinato strada ferrovia una soluzione che gli operatori già adottano diffusamente e sulla quale occorre sempre di più puntare, pensare che le soluzioni per la sostenibilità del trasporto merci transalpino risiedano soltanto nel trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia è limitativo e nel breve periodo velleitario”.

“La riduzione delle esternalità negative del trasporto merci su strada non passa solo attraverso lo shift modale, ma può essere anche raggiunta mediante soluzioni che al contempo rispettano il fondamentale principio della libera circolazione delle merci” prosegue Baumgartner, che ha elencato le risposte di Anita al problema: eliminazione del divieto notturno e del sistema di dosaggio; Rola anche per le autovetture; equiparazione dei traffici di transito a quelli con origine o destino nell’Euregio; potenziamento e aumento dei terminali di transhipment; incentivi pubblici per chi sceglie l’intermodale e miglioramento della qualità del servizio; alimentazioni alternative dei mezzi pesanti (come il GNL), diffusione delle motorizzazioni di ultima generazione (Euro VI), soluzioni innovative di ottimizzazione del trasporto, quali la guida autonoma in Platooning o le combinazioni ampliate dei carichi, come l’Ecocombi.

Dal lato costruttori, Pierre Lahutte, Anfia – Brand President Iveco, ha dichiarato “Oggi, più che mai, le case costruttrici sono chiamate a trovare soluzioni per offrire una gamma prodotto che risponda, da un lato, ai sempre più rigorosi obiettivi di sostenibilità ambientale, dall’altro ad una domanda sempre più complessa e crescente di trasporto sia per le lunghe percorrenze, incluse quelle transalpine che per quelle di tipo locale ed urbano”.

“Il gas naturale – ha aggiunto Pierre Lahutte – oggi è la tecnologia concreta immediatamente applicabile nonché l’unica in grado di offrire da subito una riduzione delle emissioni, che – in caso di utilizzo di biometano – porterà a una riduzione di quasi 110.000 ton/anno di emissioni CO2 – secondo il parametro well to wheel – rispetto a una motorizzazione diesel equivalente. In questo contesto, la collaborazione tra case costruttrici, operatori logistici e istituzioni acquisisce un’importanza strategica per portare a compimento questo importante processo di transizione energetica di cui la filiera automotive nazionale non vuole essere solo testimone, ma protagonista, fornendo una soluzione immediatamente attuabile di trasporto stradale delle merci a bassissimo impatto per le aree ambientalmente sensibili, come, ad esempio, le valli alpine e gli ambienti di montagna”.

Franco Fenoglio, Presidente della Sezione veicoli industriali dell’Unrae, ha inviato un messaggio all’assemblea sostenendo che “il sistema dei trasporti nazionale ed europeo farà sempre più ricorso all’intermodalità ma, in questo contesto, il veicolo industriale manterrà un ruolo fondamentale in funzione della sua economicità ed affidabilità per l’intera catena logistica. Questo è soprattutto vero anche in considerazione del fatto che in Europa il 78% delle merci viaggia su strada”. Continua il Presidente Fenoglio: “Nel nostro Paese, dove oltre il 64,8% dei veicoli appartiene alle classi Euro 0, I, II, III (cioè hanno più di 11 anni di anzianità media, molto più alta rispetto agli altri Paesi europei) sarebbe, quindi, necessario un ricambio strutturale del parco circolante e, in tal senso, i Costruttori di veicoli industriali hanno investito ingenti somme per rendere disponibili sul mercato veicoli di ultima generazione (Euro VI, LNG, CNG, ibrido…) al fine di garantire un salto di qualità determinante sia in termini di sostenibilità ambientale ed economica, che in termini di sicurezza stradale”.

Source: trasporti italia

Grimaldi commissiona 6 navi Ro/Ro ibride, investimento da 400 mln di dollari

Il Gruppo Grimaldi ha firmato l’accordo per la costruzione di sei nuove navi ro/ro ibride, per un investimento totale di oltre 400 milioni di dollari. Il cantiere cinese Jinling si è aggiudicato la commessa, rafforzando la collaborazione con il gruppo partenopeo

Le nuove unità, la cui consegna è prevista a partire dal 2020, avranno una lunghezza di 238 metri, una larghezza di 34 metri ed un tonnellaggio lordo di 64.000 t. Esse saranno capaci di trasportare oltre 7.800 metri lineari di merci rotabili, pari a circa 500 trailer. La capacità di carico dei garage di queste navi è doppia rispetto a quella delle più grandi navi attualmente operate dal gruppo partenopeo e tripla rispetto alla generazione precedente di navi ro/ro, ma con lo stesso consumo di carburante a parità di velocità: ciò significa un’efficienza raddoppiata misurata in consumo / tonnellata trasportata.

Il design delle nuove costruzioni chiamate “Grimaldi Green 5th Generation” (GG5G) è stato concepito dall’Ufficio Tecnico ed Energy Saving del Gruppo Grimaldi con l’aiuto dello studio di ingegneria Navale Knud E. Hansen ed incorpora elementi innovativi in parte già brevettati e protetti da copyright.Si tratta dei primi esemplari di una nuova serie di navi ro/ro hybrid, ovvero che utilizzano carburante fossile durante la navigazione ed energia elettrica durante la sosta in porto, garantendo “zero emission in port“. Durante la sosta in banchina, esse sono infatti capaci di soddisfare le richieste di energia per le attività di bordo con la sola energia elettrica immagazzinata da batterie a litio che si ricaricano durante la navigazione mediante gli shaft generators e con l’ausilio del cosiddetto sistema peak shaving, nonché di 600 m2 di pannelli solari.

“Ridurre il consumo di carburante e, di conseguenza, abbattere le emissioni nocive sono imperativi categorici per il nostro Gruppo”, ha commentato il Presidente del Gruppo Gianluca Grimaldi, al timone del gruppo insieme agli Amministratori Delegati, Emanuele Grimaldi e Diego Pacella. “È la prima volta al mondo che sulle navi verranno installate batterie potentissime,corrispondenti a quelle che equipaggiano 90 autovetture Tesla”, prosegue Diego Pacella. “Siamo orgogliosi che le eccezionali tecnologie a bordo renderanno le hybrid ro/ro GG5G le più innovative ed efficienti del mondo”, ha concluso Emanuele Grimaldi.

L’altra principale innovazione tecnica di queste navi è il sistema dei flussi d’aria sotto la chiglia nella direzione di marcia emessi da numerosi ugelli che creano un tappeto di bolle d’aria sotto la nave, ovvero un sistema di cuscinetti pneumatici che riduce la resistenza idrodinamica all’avanzamento dello scafo e di conseguenza le emissioni nocive derivanti dal consumo di carburante.
Lo scafo è anche verniciato con speciali pitture siliconiche non tossiche caratterizzate da bassa rugosità superficiale il che permette di ridurre l’attrito con il mare e non rilasciano in acqua alcunasostanza.

Per quanto riguarda le emissioni di zolfo, speciali dispositivi di bordo combinano lo zolfo emesso dai cilindri propulsivi con il sale contenuto nell’acqua di mare, sfruttandone la naturale reazione chimica, producendo gesso, che può essere riutilizzato a terra o smaltito in natura. Tre di queste navi saranno operate da “Grimaldi Lines” nel Mediterraneo mentre le altre tre, della categoria ice-class, saranno acquistate dalla società controllata Finnlines ed impiegate nel Mar Baltico.

Source: trasporti italia general

Logistica sostenibile: SOS LOG si rinnova e lancia un'indagine sul consumatore finale

E’ stata rinnovata la composizione del consiglio direttivo, tra cui i ruoli di Presidente e Vicepresidente, di SOS LOG, associazione italiana di Logistica Sostenibile. Confermata la fiducia al presidente Daniele Testi, direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Contship Italia che dal 2015 guida l’attività di sviluppo della associazione e che sarà affiancato nel ruolo di Vicepresidente da Renzo Provedel (titolare di Fareimpresa, società attiva nell’ambito dell’open innovation), Alberto Accetta (Country Manager dell’operatore logistico olandese Seacon Logistics), Luigi Pignatelli (Manager del Gruppo Aizoon, società globale specializzata nella consulenza tecnologica di innovazione) e Luca Vecchio (Professore di Piscologia del Lavoro e delle organizzazioni all’Università Milano-Bicocca).

“Sono onorato per questa conferma da parte del consiglio direttivo in un momento in cui l’associazione cresce e si preparara per una serie di azioni che potranno determinare un cambiamento significativo nel settore della logistica verso logiche e pratiche più sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico – ha detto Daniele Testi -. Con il lancio del marchio di Logistica Sostenibile avvenuto alla fine dello scorso anno, legato ad un protocollo sviluppato con le competenze tecniche di Lloyd’s Register, si è aperta una nuova possibilità per le filiere logistiche. Sono quindi grato ai primi operatori che hanno deciso di avviare il processo di validazione e dotarsi di questo nuovo marchio. Nei prossimi giorni comunicheremo ufficialmente il nome della prima azienda che ha completato positivamente il percorso con l’ente di certificazione”.

In questi giorni SOS LOGistica sta lanciando un’indagine sul consumatore finale in collaborazione con Federconsumatori e l’Università Milano-Bicocca. Oggetto del questionario sarà l’analisi della consapevolezza sugli impatti per la filiera logistica, legati alle scelte di acquisto dei consumatori nei canali tradizionali e di e-commerce. Un tema che SOS LOG ha lanciato nel convegno nazionale di novembre a Milano, e che declina il ruolo di consumatore in consum-attore, ovvero soggetto capace di comprendere il valore che la logistica apporta ai beni acquistati. Processi logistici che, come conseguenza delle modalità di consegna gratuita promossi sui canali e-commerce, sono di fatto poco trasparenti per il consumatore finale e che quindi rischiano di generare pressioni al ribasso sugli operatori e la nascita di pratiche poco sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. I risultati dell’indagine saranno presentati al prossimo convegno nazionale SOS LOGistica che si svolgerà a Torino il 5 Novembre presso il Politecnico di Torino in collaborazione con ICE LAB (laboratorio di tecnologie ICT per la gestione integrata ed intelligente della logistica e dell’impresa in aree urbane).

Andrea Coen Tirelli

Source: trasporti italia general

Austria: è scattato il contingentamento per i mezzi pesanti. Lunghi incolonnamenti

Da questa mattina in Austria è scattato il contingentamento della circolazione dei mezzi pesanti, che consente il passaggio al Brennero di soli 300 veicoli ogni ora e rallenta notevolmente il rientro di molti operatori italiani. Ne ha dato notizia Conftrasporto spiegando che “si è formata una colonna di oltre 20 chilometri di automezzi pesanti che determina più inquinamento e, in considerazione dei tempi di guida consentiti ai conducenti degli automezzi, ritarda e danneggia l’intero ciclo di attività legate al trasporto. In quattro ore gli automezzi hanno percorso 17 chilometri di strada”.

“Quanto attuato dal governo austriaco – sottolinea il Vice Presidente di Conftrasporto e di Confcommercio, Paolo Uggè – è contrario alle normative europee, come già riconosciuto dalla Commissaria ai trasporti Violeta Bulc e dal portavoce della Commissione trasporti Ue. Il contingentamento che l’Austria introduce limita il diritto della libera circolazione e penalizza l’intero sistema produttivo italiano. Nonostante questi pronunciamenti delle Autorità comunitarie il governo austriaco procede con il suo programma deciso unilateralmente”.

“A bordo dei mezzi pesanti – continua Uggè – si trovano uomini che non possono essere sequestrati e subire le conseguenze delle scelte politico-economiche dei Paesi di transito. Il rischio di iniziative di autotutela da parte dei conducenti può essere elevato. Rivolgo, pertanto, un appello al ministro Delrio – conclude Uggè – perché intervenga nei confronti delle Autorità austriache che non rispettano neppure quanto concordato il 5 febbraio scorso con la previsione di decisioni condivise”.

Source: trasporti italia

Autostrade del mare: il porto di Civitavecchia premiato a Lubiana dall'Unione Europea

Il Forum di Lubiana è stata l’occasione per la Commissione Europea di consegnare ufficialmente, al Presidente del Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale Francesco Maria di Majo, il Grant Agreement relativo al recente finanziamento ottenuto grazie al progetto “BClink: Mos for the future”, che permetterà al porto di Civitavecchia di realizzare il pontile II della nuova Darsena Traghetti, finalizzato allo sviluppo dei traffici marittimi con la Spagna.

L’edizione 2018 dei Ten-T Days, l’evento annuale organizzato dalla Commissione Europea dedicato al mondo dei trasporti, si è tenuto nella capitale slovena alla presenza del Commissario europeo ai Trasporti Violeta Bulc insieme a Coordinatore del Corridoio Brian Simspon e l’adviser Wojciech Sopinski.

“Sono molto soddisfatto- spiega di Majo – che durante un importante evento internazionale, a cui hanno partecipato oltre 2000 persone del mondo dei trasporti e dello shipping, sia stata ribadita la centralità del porto di Civitavecchia nella logistica e nello sviluppo di traffici ed è per questo che voglio annunciare che entro l’anno procederemo alla pubblicazione del bando di gara per la realizzazione del pontile II della nuova darsena traghetti “.

Civitavecchia e Barcellona – continua il Presidente dell’AdSP – sono stati gli unici porti europei selezionati nell’ambito della recente “blending call”, che prevede la combinazione di sussidi a fondo perduto e finanziamenti da parte di banche ed istituti, sulle autostrade del Mare e ringrazio i vertici del porto catalano e l’armatore Grimaldi per averci supportato in questo progetto.”

Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale nel suo intervento sulle autostrade del mare si è soffermato anche sul tema dell’integrazione dei porti con le catene logistiche, e ha, inoltre, ribadito che i porti sono un elemento di congiunzione anche con i corridoi della rete core e che lo sviluppo delle Autostrade del mare dipende molto dall’integrazione con le catene logistiche.

Source: trasporti italia general

Rete Ferroviaria Italiana: nuovo look per la stazione di Cosenza

Rete Ferroviaria Italiana sta realizzando rilevanti interventi di rinnovo e riqualificazione che conferiranno alla stazione non solo un aspetto più gradevole e armonioso, ma anche una migliore vivibilità degli ambienti e fruizione dei servizi. Cosenza è, infatti, inserita nel cosiddetto “Network 620 stazioni” per il quale sono previsti progetti di abbattimento barriere architettoniche, miglioramento per l’accessibilità ai treni e incremento dei livelli di decoro e security.

In particolare, a Cosenza, i marciapiedi saranno innalzati a 55 cm secondo lo standard previsto per i servizi ferroviari metropolitani, per consentire ai viaggiatori un più agevole accesso ai treni; sulle banchine del 1° e 3° binario saranno attivi ascensori per facilitare lo spostamento tra i binari alle persone a ridotta mobilità, mamme con bambini in passeggino o clienti con bagaglio pesante.

Previsto il rinnovo del sistema di informazioni al pubblico con nuovi monitor e teleindicatori, l’installazione di un moderno impianto di illuminazione con lampade a led, gestito e controllato da postazione remota, a maggiore risparmio energetico e più ecosostenibile. L’intero fabbricato stazione sarà ristrutturato, saranno rinnovati i locali destinati ai servizi igienici, le pensiline, il sottopassaggio e la segnaletica fissa.

Inoltre, per incrementare gli standard di sicurezza, sarà realizzato un impianto di videosorveglianza e, per garantire l’accesso ai treni ai soli passeggeri in regola, installati appositi tornelli. Infine, come nelle principali stazioni, sarà messo a disposizione della clientela l’accesso gratuito alla connessione wi-fi. Investimento complessivo circa 8 milioni di euro.

Source: trasporti italia general

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