Porti di Genova e Savona: Giachino, serve un protocollo per i problemi alla viabilità

La funzionalità ridotta delle autostrade nel tratto ligure, minaccia i porti di Genova e Savona, che rappresentano il primo sistema portuale italiano e per evitare di perdere traffici serve un patto-protocollo tra Governo, Regioni, porti, autostrade, trasportatori, dogane, sindacati, terminalisti e spedizionieri.

A sostenerlo è Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti e presidente di Saimare. Secondo Giachino il trasferimento di merci verso i porti del Nord Europa può costare al Pil italiano fino a 5 miliardi. Intervenendo al convegno Aipert a Roma, il presidente di Saimare ha elencato un protocollo in 12 punti.

Tra questi: forte riduzione pedaggi autostradali, bonus ai Tir da e per Genova-Savona, operatività dei terminal h24; attivazione di investimenti da parte di autostrade e Ferrovie, stop di un anno delle agitazioni sindacali in tutti i settori, attivazione immediata dello Sportello unico di controllo nei porti, una corsia riservata ai tir sulla A7 Genova-Milano, sblocco della Gronda Autostradale di Genova

Source: trasporti italia general

APM Terminals, Vado Gateway: due nuove linee marittime con Nord America, Medio Oriente e India

Vado Gateway, il terminal container di APM Terminals di Vado Ligure che verrà inaugurato il 12 dicembre prossimo, si è assicurato l’arrivo in due importanti collegamenti marittimi di Maersk, armatore parte di AP Moller-Maersk, gruppo che detiene il 50,1% delle quote di Vado Gateway. A partire dal febbraio 2020 le navi del servizio ME2 di Maersk, che collega il Mediterraneo con il Medio Oriente e l’India, e del servizio MMX, che collega il Mediterraneo col Nord America, faranno scalo a Vado.

La linea ME2 parte dal porto di Tangeri in Marocco e dopo scali ad Algeciras, Valencia e Fos-sur-Mer/Marsiglia dal prossimo febbraio arriverà appunto a Vado, per poi continuare il suo viaggio verso Port Said in Egitto e vari altri terminal in Arabia Saudita, Oman ed Emirati Arabi, fino ad Abu Dhabi. Il servizio offrirà inoltre la possibilità di trasbordare i container su altre navi (transhipment) in modo da farli giungere fino in India. Sono sette le navi di Maersk impegnate sulla linea ME2, tutte portacontainer di capacità da 7 mila a 8 mila TEUs, che garantiranno l’arrivo di una nave alla settimana a Vado Ligure.

Identica sarà la frequenza settimanale a Vado Gateway anche per la linea MMX, che partirà sempre da Tangeri ma che poi farà rotta verso il porto di Salerno prima di toccare il terminal ligure. Dopo lo scalo a Vado le navi proseguiranno poi per Fos-sur-Mer/Marsiglia, Algeciras e poi attraverseranno l’Oceano Atlantico fino a Montreal, in Canada. Su questa linea sono invece cinque le navi impegnate, da circa 2.500 TEUs ciascuna.

Il nuovo terminal Vado Gateway, semi-automatizzato, ha fondali a filo banchina di 17.25 metri e banchine di 4,5 metri sopra il livello del mare, dimensioni che consentiranno in futuro di accogliere ed operare anche le “grandi navi” di ultima generazione (ULCS – Ultra large container ships).

Vado Gateway disporrà inoltre di uno dei sistemi di accesso per i camion tra i più tecnologici al mondo. L’arrivo al terminal avverrà grazie alla presenza di 14 corsie reversibili ad alto contenuto di automazione, gestite con un sistema di “appuntamenti” denominato Truck appointment system (TAS). Gli autotrasportatori che si presenteranno ai varchi di accesso avranno precedentemente annunciato il loro arrivo e ricevuto conferma attraverso un’interfaccia web collegata ai sistemi informatici. Una volta giunti in porto attraverseranno un lettore ottico che sarà in grado di riconoscere il trasportatore grazie alla targa del mezzo ed al numero del contenitore.

Di grande rilievo anche la capacità di connessione intermodale: l’obiettivo dichiarato di APM Terminals infatti è di arrivare a movimentare via ferrovia il 40% dei volumi di traffico, grazie al raccordo che collega il terminal con la rete ferroviaria nazionale. Inizialmente saranno 4/5 le coppie di treni settimanali che da Vado raggiungeranno vari snodi intermodali nel Nord e Nord Est del Paese, fra cui Milano, Rubiera (Re) e Padova, ma il loro numero è destinato a salire progressivamente.

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Ferrovienord e Alstom: in arrivo nuovi treni a media capacità per il servizio ferroviario regionale

Ferrovienord firma un accordo quadro con Alstom per la fornitura di 31 nuovi treni a media capacità per il servizio ferroviario regionale. L’accordo segue l’aggiudicazione alla stessa Alstom della gara indetta da FNM nel 2017 1 , in base a quanto stabilito dal programma di acquisto di nuovi treni – 176 in totale – approvato e finanziato con 1,6 miliardi di euro da Regione Lombardia.

“Con la sottoscrizione di questo terzo Accordo Quadro e del contratto applicativo, dopo quelli per i convogli ad alta capacità e diesel-elettrici – commenta il presidente di FNM Andrea Gibellicompletiamo il quadro delle azioni per il rinnovamento della flotta dei treni, possibile grazie ai finanziamenti e alle indicazioni di Regione Lombardia. I 176 nuovi treni che cominceranno a entrare in servizio a partire dai prossimi mesi garantiranno progressivamente il miglioramento della qualità del servizio in una regione, come la Lombardia che, con i suoi oltre 800.000 passeggeri al giorno, ha un volume di traffico locale pari a un quarto del totale nazionale”.

“Siamo lieti – ha aggiunto Michele Viale, presidente e amministratore delegato Alstom Ferroviaria – di intraprendere un nuovo viaggio verso un trasporto locale sempre più moderni e sostenibili con FNM. Negli ultimi dieci anni Alstom ha consegnato in Lombardia 44 treni regionali, compresi quelli per il servizio da e per l’aeroporto. I nostri treni spostano ogni giorno migliaia di passeggeri nella regione. La nuova generazione di Coradia Stream, rappresenta la migliore soluzione per soddisfare le diverse esigenze e aspettative dei viaggiatori lombardi e dell’operatore. È dotato delle tecnologie più avanzate che garantiscono affidabilità ed economia nella gestione”,

I nuovi treni

I nuovi treni Coradia Stream saranno consegnati nei primi mesi del 2022. Convogli mono piano, bidirezionali, a composizione bloccata, a trazione elettrica 3 kV. Si caratterizzano per la presenza di: illuminazione LED, Wi-Fi, prese 220V e USB, sistema informazione a passeggeri, telecamere interne, laterali e frontali, misuratore energia, conta-persone, telediagnostica da remoto. I convogli saranno inoltre dotati del sistema di bordo SCMT/ERTMS, che garantisce i migliori standard di sicurezza europei. L’accessibilità è resa agevole dalla presenza di pedane automatiche per l’incarrozzamento.

Rispetto alla flotta attuale, i Coradia Stream permettono poi una riduzione (stimata) del 30% dei consumi di energia. Molto elevato inoltre il ricorso a materiali riciclabili (indice di riutilizzo pari al 96%).

I termini dell’accordo.

L’Accordo Quadro prevede la possibilità, entro 8 anni, di acquistare altri 30 treni (fino dunque a un massimo di 61). E’ incluso nell’intesa anche il servizio di manutenzione programmata di primo livello e di manutenzione correttiva per atti vandalici ed eventi accidentali, nonché la fornitura della scorta tecnica.

Contestualmente alla firma dell’Accordo Quadro, FERROVIENORD, società controllata al 100% da FNM, ha sottoscritto con Alstom il primo contratto applicativo per 31 convogli per un importo complessivo di 193.750.000 euro.

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Mobilità e tecnologia: terzo centro di ricerca e sviluppo in Cina per ZF

ZF Friedrichshafen AG, il gruppo tecnologico operatore a livello globale e fornitore di servizi per la mobilità di nuova generazione, sta creando il terzo centro di Ricerca e Sviluppo cinese a Guangzhou, nel sud della Cina.

I rappresentanti di ZF e le autorità locali hanno firmato un accordo e ZF prevede di investire nel nuovo centro di sviluppo circa 90 milioni di euro. ZF ha già due centri di sviluppo in Cina, situati entrambi a Shanghai. Focalizzati rispettivamente sullo sviluppo della tecnologia di sicurezza attiva e passiva e sulla tecnologia per le trasmissioni e il telaio, i due centri supportano i clienti di ZF in tutta la regione Asia-Pacifico. Nel frattempo, la forte espansione delle tecnologie future, quali la guida automatizzata e la mobilità elettrica, ha creato una domanda supplementare di capacità ingegneristiche, che ZF sta affrontando con la creazione di un centro di ricerca e sviluppo a Guangzhou.

Si prevede che il nuovo centro di ricerca e sviluppo di Guangzhou sarà operativo entro il 2023. Inoltre, il centro ospiterà anche una filiale dei centri di ricerca e sviluppo con sede a Shanghai, per servire in modo ottimale i clienti nel sud della Cina.
Il centro di sviluppo di Guangzhou avrà competenze chiave in ingegneria e ricerca e sviluppo e seguirà aspetti come lo sviluppo dei software e le relative tecnologie per la mobilità del futuro. Insieme, i tre centri di ricerca e sviluppo in Cina saranno in grado di offrire ai clienti di ZF soluzioni di sistema complete, che spaziano dal software all’hardware, contribuendo così a una mobilità di nuova generazione pulita, sicura e conveniente.

L’insediamento a Guangzhou segue anche l’approccio di ZF di localizzare le attività di ricerca e sviluppo direttamente nel mercato di riferimento e di adattarsi velocemente alle tendenze del settore in termini di elettrificazione, automazione, connettività e servizi di mobilità in Cina.

“La decisione di costruire un terzo centro di sviluppo in Cina è di grande importanza e conferma l’obiettivo strategico di ZF di un’ulteriore espansione nel più grande mercato automotive a livello globale – afferma Holger Klein, member of ZF’s Board of Management and responsible for the Asia-Pacific region -. Il nuovo centro svilupperà tecnologie chiave e soluzioni di sistema per ZF, che possiamo utilizzare anche in altri mercati”.

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Associazione FerCargo: serve un contributo alla formazione del personale

E’ necessario il sostegno alla formazione del personale della circolazione ferroviaria nel settore merci poiché il comparto ha bisogno di circa 3000 addetti per prossimi 3 anni. L’esigenza è emersa oggi nel corso dell’Assemblea di FerCargo a Roma, l’Associazione delle imprese ferroviarie operanti nel settore del trasporto merci.
Ad essa deriscono: Adriafer, Captrain Italia, Compagnia Ferroviaria Italiana, DB Cargo Italia, Dinazzano PO, Ferrotramviaria, Ferrovie della Calabria, Fuorimuro, GTS Rail, Hupac, Interporto Servizi Cargo, InRail, Medway, Oceanogate, Rail Cargo Carrier Italia, Rail Traction Company, Sangritana e SBB Cargo Italia.

In particolare sono stati discussi durante l’Assemblea FerCargo i seguenti temi: piano accelerato per implementazione del sistema di segnalamento ERTMS; connessioni ultimo miglio ferroviario; effetti concreti del recepimento 4° Pacchetto ferroviario, nuovo ruolo di ANSFISA ed ERA.

Il tema sentito da tutte le imprese ferroviarie del settore merci, è la necessità di proroga nella prossima legge di bilancio degli incentivi per la formazione del personale addetto alla circolazione ferroviaria, con particolare riferimento alla figura dei macchinisti. Tutto il comparto cargo ferroviario nei prossimi 3 anni ha bisogno di circa 3000 addetti alla circolazione ferroviaria, già 2000 sono stati assunti nel precedente triennio 2017-18-19.

“Il contributo alla formazione del personale è fondamentale per soddisfare la domanda del mercato del lavoro”, scrive l’Associazione.

L’Assemblea FerCargo, sotto la Presidenza di Luigi Legnani, ha votato all’unanimità il rinnovo del Comitato Esecutivo, composto da: Giacomo Di Patrizi, Mauro Pessano, Guido Porta, Marco Terranova ed Emanuele Vender.

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Sciopero generale 28 novembre, Fs assicura servizio regolare per le frecce

Venerdì nero per i trasporti ferroviari: previsto uno sciopero fino alle ore 21 del 29 novembre. Proclamata da un sindacato autonomo, la mobilitazione riguarda il personale del Gruppo Fs italiane in adesione a uno sciopero generale.

Lo sciopero non interessa il personale mobile (macchinisti e capitreno) della Direzione Regionale Liguria di Trenitalia e il personale addetto alla circolazione e alla manutenzione della Direzione Territoriale Produzione Piemonte e Valle d’Aosta di Rfi (Gruppo Fs italiane), nonché’ il personale di Blu Jet (Gruppo Fs italiane).

Ricadute sulla circolazione

Fs assicura il servizio regolare per le frecce. Saranno inoltre garantiti i collegamenti regionali nelle fasce pendolari (6-9 e 18-21). Anche nel resto della giornata, Trenitalia si impegna ad assicurare la quasi totalità dei collegamenti, con possibili leggere modifiche al programma dei treni.

Sarà assicurato il collegamento Leonardo Express fra Roma Termini e l’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino. Garantiti tutti i convogli elencati nell’apposita tabella dei treni previsti in caso di sciopero, consultabile sull’orario ufficiale di Trenitalia e sul sito web trenitalia.com.

Sul sito web viaggiatreno.it sarà possibile rilevare la situazione in tempo reale della circolazione dei convogli Trenitalia sull’intera rete nazionale.

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Porto di Genova: sciopero dei lavoratori del Vte

Giornata difficile oggi al porto di Prà a Genova, dove prosegue lo sciopero dei lavoratori del Vte, che riguarda gli operativi dentro il terminal. Una protesta dell’autotrasporto, inoltre, ha bloccato l’accesso al gate del porto.

La situazione è resa più complicata dall’allerta arancione e dal caos autostrade. Un lungo torpedone di tir in ingresso alle banche del Psa di Genova Prà ha accompagnato lo sciopero dei lavoratori operativi nei terminal.

Lo sciopero, che il governatore Giovanni Toti aveva chiesto, invano, ieri sera di rinviare era stato indetto prima che scattasse l’emergenza autostrade, con la A6 chiusa e la A26 solo parzialmente disponibile, per chiedere una diversa organizzazione dei turni e una gestione migliore delle ore di riposo. La società responsabile del terminal ha risposto negativamente al confronto, nonostante il tentativo di mediazione del presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini.

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Autotrasporto, incentivi formazione 2019: ecco come ottenere i contributi

Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 26 novembre i Decreti ministeriali con le modalità operative per l’erogazione dei contributi per l’avvio di progetti di formazione professionale nel settore dell’autotrasporto.

Cosa prevedono i decreti attuativi?

Prevista una dotazione complessiva di 5 milioni di euro. Ai fini del finanziamento, l’attività formativa dovrà svolgersi dal 18.03.2020 e concludersi entro il 31.07.2020.

Il contributo massimo erogabile per l’attività formativa è stabilito in base alla dimensione delle imprese beneficiarie: Micro imprese con meno di 10 dipendenti: 15.000€; Piccole imprese con meno di 50 persone: 15.000; Medie Imprese con meno di 250 persone: 130.000€; Grandi imprese che occupano un numero pari o superiore a 250 unità 200.000€. I raggruppamenti di imprese potranno ottenere un contributo pari alla somma dei contributi massimi riconoscibili alle imprese, associate al raggruppamento, con un tetto massimo di euro 800.000.

Le domande andranno presentate su modello cartaceo entro il 13 dicembre 2019. La Commissione preposta procede alla verifica dei requisiti di ammissibilità e comunica alle imprese richiedenti, tramite pec, l’eventuale esclusione entro l’11.03.2020. Contestualmente si procederà alla pubblicazione sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’elenco delle domande presentate ai sensi del decreto, complete dell’indicazione delle rispettive somme di spesa preventivate.

Rendicontazione: dovrà essere inviata a con pec all’indirizzo email: ram.formazione2019@pec.it entro il 16.09.2020 a pena di inammissibilità. Oltre alle consuete relazione di fine attività sottoscritta dall’impresa, documentazione contabile certificata da un revisore ed altra documentazione richiesta, in sede di rendicontazione dovranno essere prodotte le fatture in originale quietanzate con allegata copia del bonifico.

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Autotrasporto: si spacca il tavolo sui container

Secondo Fedespedi un’intesa contrattuale tra le parti non può risolvere i problemi di efficienza legati al ciclo del trasporto contenitori, sollevati dall’autotrasporto e sentiti anche dalle imprese di spedizioni internazionali. Per questa ragione, l’associazione ha comunicato che non proseguirà oltre nell’interlocuzione aperta tra le rappresentanze dell’autotrasporto e le associazioni della committenza, “pur rimanendo attenta a vagliare ogni proposta che possa portare beneficio all’intera comunità logistica”.

L’associazione ritiene, infatti, che tali inefficienze, vadano considerate all’interno di un più ampio e complesso contesto globale, caratterizzato da tensioni in atto a livello globale e importanti mutamenti intervenuti negli ultimi dieci anni nel commercio internazionale.
Fedespedi spiega che “a queste si aggiungono i mancati investimenti in infrastrutture negli ultimi decenni, che hanno piegato la capacità competitiva delle imprese logistiche e di trasporto operanti sul nostro territorio nazionale, come i recenti fatti di cronaca, purtroppo, dimostrano ampiamente”.

Oltre a una visione più ampia del problema, Fedespedi ritiene che per contrastare le inefficienze e lavorare per una migliore funzionalità delle attività portuali e dei nodi logistici in genere, “sia imprescindibile un approccio olistico, che assicuri il coinvolgimento di tutti gli interlocutori, anche istituzionali. Insieme alla richiesta di efficienza, occorre garantire anche regole equilibrate e valide per tutti e al tempo stesso cercare soluzioni ad hoc per ciascuna situazione particolare, tutelando la pluralità degli attori all’interno della supply chain”.

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Maltempo: Conftrasporto chiede di eliminare i contingentamenti al Brennero

Conftrasporto-Confcommercio ha lanciato un appello al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli per chiedere, in sede Ue, di liberare la circolazione sulla linea del Brennero.

Nella lettera inviata al ministro, l’associazione ha spiegato che l’isolamento del NordOvest, dalla Liguria al Piemonte, sta moltiplicando le richieste di intervento da parte delle imprese di trasporto, “che chiedono almeno che la linea del Brennero sia liberata da qualsiasi ostacolo alla libertà di circolazione. Il sistema del nord ovest è bloccato, con la chiusura in entrambe le direzioni dell’A26 e dell’A6, anche se fa ben sperare la riapertura annunciata questa mattina dalla ministra De Micheli della tratta dell’A26 compresa tra l’allacciamento con l’autostrada A10 e lo svincolo di Masone”.

“Questa situazione rischia di generare un danno notevolissimo in un periodo nel quale il traffico si incrementa – afferma il vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè – Il 2 dicembre il ministro sarà a Bruxelles per incontrare la nuova commissaria europea ai trasporti. Fra i temi che affronteranno ci sarà anche la questione dei divieti al Brennero che il governo austriaco-tirolese pensa di introdurre nei confronti delle merci italiane che debbono uscire da quel confine”.

“Come Lei ben sa – scrive Uggè – le merci italiane subiscono, da questi contingentamenti, un danno pari a 170 milioni di euro per ogni ora persa, ai quali si aggiungono i 200 milioni persi in termini di competitività del sistema produttivo. Ne abbiamo parlato anche nel corso dell’incontro recentemente avuto tra Lei e le associazioni dell’autotrasporto“.

“Al danno subito dalle nostre imprese al Brennero, si aggiunge non solo quello provocato dal maltempo, ma anche il ‘carico da novanta’ dei lavori che prevedono la chiusura del Bianco e le operazioni di manutenzione al Frejus”, prosegue Uggè.
“Siamo sicuri che, nel corso dell’incontro con la Commissaria europea ai Trasporti, il ministro De Micheli saprà rappresentare la drammaticità nella quale il nostro Paese si trova, specie in un momento in cui la fluidità al valico del Brennero è determinante”, conclude il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto.

Source: trasporti italia

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