Trasporto automatizzato: ZF Friedrichshafen acquisisce 2getthere

ZF Friedrichshafen AG ha acquisito il 60% delle quote di 2getthere B.V. La società offre sistemi completi per il trasporto automatizzato ed è ubicata a Utrecht, nei Paesi Bassi, con uffici a San Francisco, Dubai e Singapore. Le applicazioni spaziano dai sistemi elettrici per il trasporto senza conducente in aeroporti, parchi industriali e tematici, fino alle infrastrutture dedicate per il trasporto urbano.

Con questo investimento strategico, ZF attua la sua strategia per la Next Generation Mobility, in modo da rafforzare la propria posizione nei mercati in crescita della guida automatizzata e della Mobility as a Service, e completa le attività già in essere.

ZF gruppo tecnologico del settore delle trasmissioni e dei sistemi autotelaio, nonché della tecnologia di sicurezza attiva e passiva. Il gruppo è presente con 146.000 collaboratori in circa 230 sedi in quasi 40 Paesi. Nel 2017, ZF ha
registrato un fatturato di 36,4 miliardi di euro. ZF è uno dei più grandi fornitori mondiali dell’industria automobilistica.

2getthere offre applicazioni per il trasporto senza conducente, nel traffico misto, su corsie riservate o infrastrutture isolate. I sistemi si basano su oltre 30 anni di esperienza con veicoli automatizzati che operano in diversi ambienti gravosi.

“2getthere ha un’esperienza ultratrentennale nel settore dei veicoli autonomi per il trasporto passeggeri, oltre a competenze eccezionali nell’engineering e nel software. L’acquisizione supporta la nostra strategia finalizzata a divenire un fornitore di punta di servizi per il trasporto autonomo nel mercato in espansione della nuova mobilità”, afferma Wolf-Henning Scheider, Presidente del Consiglio di Amministrazione di ZF Friedrichshafen AG.

La quota di maggioranza in 2getthere va a completare gli investimenti e le collaborazioni già in essere, quali quelli con e.GO Moove, joint venture con e.GO Mobile AG, che ha come obiettivo la produzione dei minibus autonomi e.GO Mover, e con Transdev, operatore di punta e fornitore globale di soluzioni integrate per la mobilità.

2getthere è stata fondata nel 1984. Da allora 2getthere ha accumulato oltre 100 milioni di chilometri in modalità autonoma con sistemi senza conducente per il trasporto di passeggeri e di merci in diverse città importanti di tutto il mondo, quali Rotterdam, Abu Dhabi e Singapore, oltre che in numerosi porti e aeroporti. I sistemi senza conducente di 2getthere, in servizio a pagamento nel parco industriale di Rivium (Capelle aan den IJssel) e a Masdar City (Abu Dhabi), hanno trasportato oltre 14 milioni di persone, in modalità elettrica e del tutto affidabile.

L’affidabilità dei sistemi installati da 2getthere, che includono controlli veicolari e architettura software, eccede il 99,7%.
“Il mercato dei sistemi elettrici per il trasporto senza conducente si sta sviluppando in modo dinamico. Vogliamo continuare a guidare il mercato e il coinvolgimento di ZF ci sta aiutando a realizzare i nostri piani di crescita, accelerare la nostra roadmap tecnologica e fornire la sicurezza informatica necessaria ai nuovi clienti, così come a quelli già acquisiti – afferma Carel C. van Helsdingen, fondatore e CEO di 2getthere -. La cooperazione tecnologica con ZF supporterà il lavoro di 2getthere volto alla fornitura di applicazioni di traffico misto quali quelle a Rivium e nell’aeroporto di Bruxelles”.

Source: trasporti italia general

Porto di Trieste: due accordi per lo sviluppo ferroviario verso il centro est Europa

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale Zeno D’Agostino ha firmato oggi, presso la Sala Rossa della Torre del Lloyd a Trieste, due memorandum of understanding per implementare le relazioni ferroviarie tra il porto di Trieste e l’hinterland di riferimento nel Centro-est Europa: il primo con le società ferroviarie ÖBB-INFRA e Rete Ferroviaria Italiana (RFI), e il secondo con Rail Cargo Austria (RCA). Obiettivo dei memorandum è rafforzare i collegamenti tra il nodo logistico del Porto di Trieste, strategico per il Friuli Venezia Giulia e l’intero Nordest, e la rete ferroviaria europea, promuovendo lo sviluppo dei sevizi intermodali in particolare tra lo scalo giuliano e i terminal marittimi e terrestri del continente centro-orientale.

“La firma di questi due memorandum è importantissima – ha dichiarato il presidente dell’Autorithy Zeno D’Agostino – perché è stato proprio lo sviluppo delle attività intermodali e ferroviarie, in particolare della ferrovia austriaca, a determinare il risveglio del nostro porto in questi ultimi anni. Come in un ritorno al passato, le logiche che sottostavano allo sviluppo portuale secoli fa sono le stesse che oggi si riconfigurano e che fanno del porto di Trieste oggetto di attenzioni a livello globale. Credo sia uno dei pochissimi casi, se non l’unico – aggiunge D’Agostino – in cui l’ente gestore di un’infrastruttura logistica portuale non transfrontaliera raggiunge un accordo con i grandi gestori di reti e servizi ferroviari di due Paesi, Italia e Austria, per andare a delineare le ipotesi future di analisi e di investimento. Gli accordi definiti sono molto concreti e permetteranno di pianificare al meglio lo sviluppo futuro del porto di Trieste, offrendo garanzie sia a chi già vi opera sia ai potenziali futuri investitori”.

L’accordo siglato oggi a Trieste impegna le parti a condividere una comune strategia di sviluppo finalizzato all’ottimizzazione dei processi logistici, attraverso il potenziamento della rete e il conseguente incremento di capacità dei terminal di destinazione. Concretamente i memorandum condurranno i firmatari a valutare possibili ammodernamenti, nuove opere e la rimozione di eventuali colli di bottiglia, al fine di agevolare l’attività dei vettori ferroviari.

“Trieste è un modello da seguire per quanto riguarda l’efficienza dell’interconnessione di diverse modalità di trasporto. Qui navi e ferrovia sono collegate e formano una catena logistica ottimale. Siamo molto orgogliosi che Rail Cargo Austria sia un partner logistico importante per il Porto Franco di Trieste – ha dichiarato Andreas Matthä CEO di ÖBB – Come partner integrato, dotato di una forte rete ferroviaria, vogliamo dare un ulteriore impulso al trasporto merci via treno, così da garantire una tipologia di trasporto economica e rispettosa dell’ambiente. Siamo certi che, insieme ai nostri partner italiani, continueremo su questa strada anche in futuro”.

“L’accordo di oggi – ha sottolineato Christian Colaneri, Direttore Commerciale di Rete Ferroviaria Italiana – rappresenta un ulteriore passo verso un modello di integrazione che ha come obiettivo lo sviluppo del trasporto merci su rotaia e l’intermodalità. La collaborazione con il porto di Trieste e con ÖBB Infrastruktur rientra proprio in questa strategia, che RFI sta portando avanti su tutto il territorio nazionale e che punta a migliorare sempre più la connettività fra i porti e la rete ferroviaria, con l’obiettivo finale di agevolare lo shift modale, con benefici per il sistema logistico nazionale, per l’economia, per l’ambiente”.

Nel giorno in cui ricorrono i 300 anni dell’istituzione da parte dell’Imperatore Carlo VI del Porto Franco di Trieste gli accordi siglati oggi rivestono una particolare valenza, sia dal punto di vista operativo, sia in ottica strategica.
Sotto il profilo operativo, infatti, il traffico ferroviario destinato ai mercati austriaci, ungheresi, cechi e slovacchi negli ultimi anni si è intensificato notevolmente, come testimoniano i dati relativi al servizio su Budapest. Nato nel 2015 con una coppia di treni a settimana in transito dallo scalo giuliano alla capitale ungherese, nel 2019 il servizio ha raggiunto una programmazione di 20 coppie di treni settimanali. La necessità di sempre maggiori e più efficienti collegamenti intermodali sui mercati di riferimento del Centro-est Europa ha inoltre portato a una intensificazione delle attività con Rail Cargo Austria, il più importante operatore ferroviario del porto, che ha movimentato nel 2018 quasi 3000 treni da e per le varie destinazioni. A ciò si aggiungono l’evoluzione degli scenari geopolitici, l’attuazione del Piano Regolatore del Porto e la crescita della domanda di mercato: ingredienti che giustificano la volontà del Porto di Trieste da un lato e delle società ferroviarie dall’altro di implementare i servizi già esistenti e di ipotizzare per il futuro la creazione di nuove connessioni, data l’ampia capacità ferroviaria, il revamping della Stazione di Campo Marzio e la prossima riapertura di Aquilinia. Inoltre, la firma dei due memorandum of understanding contribuirà ad accrescere le attività e il ruolo operativo di Adriafer, società controllata Autorità di Sistema che svolge servizio di manovra ferroviaria all’interno dell’ambito portuale.

Sotto il profilo strategico i memorandum favoriranno nuove azioni a supporto dell’attività marittima nei vari inland terminal di riferimento – come il Trieste Fernetti, l’Interporto di Cervignano del Friuli, quello austriaco di Fürnitz e gli ungheresi Budapest – Mahart e Bilk – consentendo l’ingresso nelle compagini azionarie delle rispettive realtà e così favorendo investimenti nelle attività di interesse. È già stato avviato, inoltre, lo studio di soluzioni di corridoio doganale, anche ferroviario, che permetteranno di abbattere notevolmente il tempo di attesa della merce all’interno delle aree portuali.

A conclusione della firma dei memorandum, per celebrare il trecentesimo anniversario dell’istituzione del Porto Franco di Trieste, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Zeno D’Agostino e il presidente dell’Associazione Italia-Austria FVG Aldo Scagnol, hanno apposto nell’ingresso storico della Torre Lloyd una targa commemorativa, donata dall’Associazione Italia-Austria.

Nella foto da sx Andreas Matthä CEO di ÖBB, Zeno D’Agostino presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale, Christian Colaneri Direttore Commerciale di Rete Ferroviaria Italiana.

Source: trasporti italia general

Via della Seta: Merlo (Federlogistica-Conftrasporto), non perdiamo risorse europee per cercarle in Cina

Cina e Nuova via della Seta: la strategia per il miglioramento dei collegamenti commerciali della potenza asiatica al centro dell’attuale dibattito pubblico coinvolge anche il Presidente di Federlogistica-Conftrasporto Luigi Merlo.

In risposta ai sostenitori più strenui del progetto, Merlo pone in evidenza il pericolo di parziale cessione di sovranità dell’Italia nell’adesione all’iniziativa. “Giustificare il teorico traffico marittimo crescente da e per il far est per motivare l’adesione dell’Italia alla Via della Seta è una pericolosissima semplificazione, a tratti una vera e propria mistificazione. Se fosse vera questa tesi, ogni grande nazione dovrebbe gestire un porto o la ferrovia nei Paesi con cui commercia – ha dichiarato Merlo – Non si capisce per quale motivo l’unica condizione per incrementare i traffici con la Cina dovrebbe essere quella di cedere pezzi di sovranità del nostro Paese. Regole comuni, libero scambio, accordi doganali, reciprocità, lotta alla contraffazione, infrastrutture adeguate: questo dovrebbe favorire gli scambi indipendente da chi gestisce le infrastrutture”.

Il Presidente di Federlogistica sottolinea inoltre il rischio di perdere risorse europee in luogo di nuove da cercare all’Est: “Paradossale che mentre l’Italia rischia di perdere quelle europee per la Tav, cerchi risorse dalla Cina per altre opere, ed è altrettanto assurdo che, mentre l’Unione europea sta mettendo in discussione l’assetto della portualità italiana rispetto al complesso tema dei aiuti di Stato, si impedisca a una nazione di investire nelle proprie infrastrutture consentendo invece di farlo a un’altra nazione.”

Secondo Merlo il pericolo, soprattutto in proiezione futura, è serio: “Se si completasse il disegno di Pechino, nell’arco di 10-15 anni si rischierebbe di veder dipendere da un unico Paese il 70% delle principali infrastrutture strategiche mondiali”.
“L’Italia dovrebbe evitare di perseverare in una discussione politica provinciale, e iniziare a porsi seri interrogativi. Negli ultimi giorni questo è ciò che sta succedendo. Speriamo – ha auspicato in conclusione Merlo – che gli atti del governo ne tengano conto”.

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Autotrasporto, l’Austria chiude le frontiere ai camion italiani

Conftrasporto-Confcommercio chiede l’intervento urgente del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli nei confronti dell’Austria. Al centro, il calendario sul ‘dosaggio’ dei Tir al Brennero, che appare alle associaizoni di settore ancora più restrittivo nel 2° semestre 2019.

“L’Italia deve pretendere la cessazione del contingentamento dei Tir alla frontiera con la Germania, una misura che ha, come unico scopo, quello di penalizzare gli autotrasportatori italiani – dice il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè – La lettera inviata lo scorso febbraio al commissario europeo ai Trasporti Violeta Bulc è stata certamente una presa di posizione importante, ma non basta”.

“L’Austria sta proseguendo in maniera imperterrita, e ha deciso di prorogare il dosaggio alla frontiera con la Germania anche nel secondo semestre di quest’anno, portando le giornate interessate alla misura a ben 32, contro le 27 del 2018 – spiega Uggè – Questa cosa non è più accettabile, dato che abbiamo ancora ben presenti le immagini dello scorso anno quando, alla frontiera con la Germania e alla faccia della lotta all’inquinamento tanto cara al governo austriaco, si formò una fila di oltre 20 Km di mezzi pesanti in attesa di poter rientrare in Italia”.

Conftrasporto chiede quindi al ministro Toninelli di “inviare una protesta ufficiale nei confronti dell’Austria, invitandola a eliminare questa restrizione, che – come è già stato riconosciuto dalla commissaria europea Violeta Bulc.- è contraria alle normative comunitarie”.

Source: trasporti italia

Navi da Crociera, Msc conferma a Fincantieri l’ordine di quattro nuove unità

Msc conferma l’ordine a Fincantieri per la realizzazione di quattro navi da crociera di lusso.

Come previsto dai termini dell’accordo, la prima delle quattro navi extra-lusso verrà consegnata nella primavera del 2023. Le altre tre entreranno in servizio una all’anno nei successivi tre anni fino al 2026.

Le navi, con un valore che supera i 2 miliardi, Avranno tutte una stazza lorda di circa 64.000 tonnellate e saranno caratterizzate dalle soluzioni marittime di prossima generazione e delle più recenti tecnologie per la tutela dell’ambiente. Ognuna sarà dotata di 481 suite e da un design altamente innovativo, e introdurranno soluzioni all’avanguardia per il comfort e il relax degli ospiti.

“Con questo ordine, MSC entra in un nuovo segmento che ha un forte potenziale a livello globale – commenta Pierfrancesco Vago, Executive Chairman della divisione MSC Crociere. Anche se siamo già presenti nel mercato premium con MSC Yacht Club, servizio disponibile sulla flotta MSC Crociere, il nostro nuovo luxury brand consegnerà a questo settore particolare e in forte crescita una nave fantastica e un’esperienza da vivere. Siamo inoltre fieri di collaborare ancora una volta con Fincantieri per lo sviluppo e la costruzione di un’altra innovativa ed esclusiva classe di navi”.

“Quanto annunciamo– aggiunge Giuseppe Bono, Amministratore delegato di Fincantieri – conferma la capacità e la forza del nostro Gruppo di convertire il soft backlog in carico di lavoro. Siamo soddisfatti di aver centrato questo importante obiettivo in meno di cinque mesi dall’accordo preliminare. La reputazione di Fincantieri su un mercato complesso come quello crocieristico è ai massimi storici, e la nostra leadership anche nel segmento del lusso, tra i più attivi in assoluto, si rafforza ulteriormente con queste quattro navi, di pari passo alla relazione con MSC e ai suoi piani di crescita.”

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Mare, Contship Italia avvia negoziati per la parziale cessione al gruppo MCT di CSM Italia Gate S.p.A

Contship Italia S.p.A. ha avviato un negoziato per la cessione al gruppo MSC – Mediterranean Shipping Company del 50% di CSM Italia Gate S.p.A. La società controlla Medcenter Container Terminal S.p.A. (MCT), azienda concessionaria delle attività del terminal container nel porto di Gioia Tauro di cui MSC è già partner e principale cliente.

Contship Italia ha già nominato lo studio legale che la assisterà nella trattativa e prescelto un advisor finanziario indipendente, cui è stato dato l’incarico di esprimere la corretta valutazione della partecipazione oggetto del negoziato.

Durante la trattativa, l’attività del terminal container di Gioia Tauro continuerà ad essere perfettamente operativa. Il Gruppo Contship Italia, che gestisce il terminal MCT, avrà cura che siano salvaguardati i livelli occupazionali, in modo da preservare il valore e la competitività della più grande struttura terminalistica Italiana.

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Treno Verde: il convoglio di FS Italiane a Civitanova Marche con iDeliverit

Treno Verde, il convoglio green di Legambiente e FS Italiane, approda a Civitanova Marche per promuovere il dibattito su innovazione e mobilità sostenibile attraverso la presentazione di progetti e start up che parlino il linguaggio dell’ambientalismo.

Nel centro marchigiano, a bordo del treno, la start up iDeliverit ha infatti presentato la nuova piattaforma di sharing economy che, trasformando gli utenti in corrieri, dà un contributo alla tutela dell’ambiente. Creando una community di viaggiatori, gli iscritti alla piattaforma iDeliverit possono richiedere agli altri utenti il trasporto di un pacco in maniera efficiente, veloce, economica. Grazie al sistema che ottimizza e coordina gli spostamenti, iDeliverit riesce a garantire il trasporto dei pacchi in poche ore, anche nei giorni festivi, e favorisce così una riduzione dei consumi relativi al trasporto merci.

Le tecnologie innovative diventano, anche per questa edizione di Treno Verde, elemento fondamentale per assicurare alle nuove generazioni un futuro aperto a una mobilità a zero emissioni.

Source: trasporti italia general

Tirolo, filtro camion: ecco le nuove giornate in cui verrà effettuato il dosaggio

Il Land Tirolo ha reso noto l’elenco di ulteriori giornate durante le quali sarà applicato il “sistema di dosaggio” sui veicoli pesanti provenienti dalla Germania in transito sull’autostrada dell’Inntal – asse del Brennero – e diretti a sud, nel secondo semestre 2019. Ne ha dato comunicazione Anita con una nota.

Il filtro dei veicoli pesanti – che sarà attuato a Kufstein Nord – ammette in alcune giornate fino ad un massimo di 300unità/h.

Riportiamo di seguito le date individuate

• Lunedì 1 luglio,
• Lunedì 8 luglio,
• Lunedì 15 luglio,
• Lunedì 22 luglio,
• Lunedì 29 luglio,
• Venerdì 16 agosto,
• Venerdì 4 ottobre,
• Lunedì 28 ottobre,
• Lunedì 4 novembre,
• Martedì 5 novembre,
• Giovedì 7 novembre,
• Martedì 12 novembre,
• Giovedì 14 novembre,
• Giovedì 21 novembre,
• Giovedì 28 novembre.

Source: trasporti italia

FerCargo celebra 10 anni di attività: confermata la crescita delle imprese ferroviarie indipendenti

L’Associazione FerCargo ha celebrato a Roma i 10 anni di attività. Nel corso dell’evento si è discusso della liberalizzazione del trasporto ferroviario merci con tutti gli stakeholders del settore. Si conferma la forte crescita delle imprese ferroviarie indipendenti dal Gruppo FSI anche per l’anno 2018 e la vocazione al traffico internazionale di queste.

In quattro anni la crescita è stata di oltre il 40% a conferma che il trasporto intermodale è il futuro per la competitività delle industrie, dei porti e tutela l’ambiente, attraverso una necessaria sinergia fra imprese ferroviarie e autotrasporto.
A fine 2018 nel mercato nazionale le imprese FerCargo rappresentano il 48% dei volumi (valore in treni-km), sul versante internazionale le stesse hanno il 68% dei traffici esistenti (valore in n. di treni effettuati).
Quest’ultimo dato, osservato in maniera attenta dagli addetti ai lavori, che operano treni in queste direttrici, è molto indicativo riguardo alle politiche di realizzazione dei corridoi ferroviari internazionali, dato che dimostra la vivacità del traffico laddove l’infrastruttura è in condizioni tali da rendere il trasporto ferroviario competitivo con l’autotrasporto.

In particolare da e per la Svizzera il numero di treni per anno è 49.909, da e per l’Austria è n. 40.451, mentre per la Francia il numero di treni per ogni anno è sono soltanto 9.145, a conferma che con elevate pendenze delle linee di valico e treni corti la competitività dell’intermodalità è molto bassa.
Si segnala che in Svizzera, un Paese prevalentemente montuoso, la quota modale ferroviaria ha superato il 70% grazie ad investimenti infrastrutturali attentamente valutati come da prassi elvetica, mentre in Italia siamo ancora sotto il 12%.

L’Associazione FerCargo ritiene che rimanere fuori dai corridoi internazionali rende l’Italia meno competitiva e limita il traffico dei Porti nazionali, soprattutto se il corridoio Lisbona – Kiev si spostasse a nord delle Alpi, favorendo ulteriormente i porti del Nord Europa.
Le Imprese Ferroviarie aderenti in FerCargo sono: Adriafer, Captrain Italia, Compagnia Ferroviaria Italiana, DB Cargo Italia, Dinazzano PO, Ferrotramviaria, Ferrovie della Calabria, Fuorimuro, GTS Rail, Hupac, Interporto Servizi Cargo, InRail, OceanoGate, Rail Cargo Carrier Italia, Rail Traction Company, Sangritana, SBB Cargo Italia.

Source: trasporti italia general

Autotrasporto senza conto terzi: sequestrato veicolo da 40mila euro

Sequestrato un autocarro nuovo e fermato un veicolo proveniente da Mantova risultato privo di autorizzazione per l’esercizio dell’attività di autotrasporto per conto terzi. Questo il risultato di un’azione della Polizia stradale di Reggio Emilia.

A seguito di alcune attività, la Polstrada ha eseguito un fermo di un veicolo appartenente ad una società di Mantova il cui conducente di 53 anni mantovano stava trasportando un autocarro nuovo a propulsione elettrica e destinato ad una azienda del torinese.

Dalle verifiche effettuate si è potuto appurare come il proprietario del veicolo fermato fosse dedito al trasporto a titolo oneroso e privo delle autorizzazioni necessarie per tale attività (iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori per conto terzi) di merce per conto di un’altra azienda.
Ultimate le verifiche, gli agenti procedevano al fermo del veicolo utilizzato per l’illecito trasporto disponendo anche il sequestro ai fini della confisca del mezzo nuovo trasportato del valore di circa € 40.000.

All’azienda di trasporto sono state inoltre contestate diverse violazioni per un importo di € 8260.

Sono in corso ulteriori accertamenti che porteranno all’individuazione del committente del trasporto fermato dagli agenti della Polizia Stradale, nei cui confronti verranno eseguite approfondite indagini tese a verificare ulteriori attività illecite sempre riconducibili al trasporto illegale di merci.
Al committente individuato verranno elevate alcune violazioni per un importo da € 1.549 a € 9.296.

Source: trasporti italia

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