Onorato Armatori: nuove navi per merci e passeggeri in Sicilia e a Malta

Una nave ro-pax per dare il via alla linea merci e passeggeri Malta-Catania con una rete di collegamenti pensata anche per gli autotrasportatori. Il Gruppo Onorato Armatori conferma così la sua politica di investimenti e rafforzamento del network da e per la Sicilia, con operativi e unità capaci di trasportare qualsiasi tipologia di merci e veicoli con dimensioni eccezionali.

La prima novità riguarda i collegamenti da Genova e Livorno per Catania e viceversa: dal 18 aprile Tirrenia garantirà tre partenze settimanali sia dal capoluogo ligure che da Livorno. Per queste tratte verranno impiegate due ro-ro di cui una da 178×26 metri, che può trasportare sino a 2.600 metri lineari, l’altra da 166×25 metri, anch’esso in grado di contenere fino a 2.500 metri lineari, entrambe con una velocità di servizio di 20 nodi. Queste due navi viaggeranno lungo il Mar Tirreno, in affiancamento al servizio già esistente sull’Adriatico, offriranno un network completo volto a soddisfare al meglio le necessità del mercato.

A questo si aggiunge, a partire dal 9 aprile, un nuovo collegamento con nave dedicata sulla tratta Malta-Catania. L’obiettivo del Gruppo Onorato Armatori è quello di voler ulteriormente incrementare i traffici commerciali da e per l’Isola di Malta verso la Penisola ed il resto d’Europa e aprire al traffico passeggeri. Quattro collegamenti settimanali da Malta per Catania e viceversa.

Con la nave ro-pax Barbara Krahulik, dunque, già dai prossimi giorni sarà attiva la nuova offerta: “Con questa nuova opportunità – ha dichiarato il vice presidente di Moby e consigliere delegato al commerciale di Moby e Tirrenia, Alessandro Onorato – Tirrenia consolida ulteriormente la sua presenza sul territorio nel quale crede fortemente e ha già prodotto risultati importanti. Crediamo che si possano sviluppare nuovi traffici tra i due Paesi grazie alla possibilità di poter usufruire di un servizio nuovo e conveniente in termini di prezzi e frequenza”.

Source: trasporti italia general

Porto di Ravenna: 21 milioni di euro per l'accessibilità ferroviaria

Tre interventi da 21 milioni complessivi per migliorare l’accessibilità ferroviaria del porto di Ravenna. Lo prevede l’accordo firmato da Comune, Regione, Rete ferroviaria italiana e Autorità portuale che riguarda il sottopassaggio ferroviario carrabile sostitutivo del passaggio a livello in via Canale Molinetto, il prolungamento della dorsale ferroviaria di raccordo sulla destra del canale Candiano e l’adeguamento del cavalcavia Teodorico. Il primo intervento è il più costoso: 15 milioni, di cui 10 finanziati da Rfi e i restanti 5 dall’Autorità portuale. Per il sindaco Michele de Pascale, l’eliminazione del passaggio a livello in via Canale Molinetto rimuoverà “una barriera per il traffico e un elemento di ostacolo per il passaggio delle merci“.

L’adeguamento del cavalcaferrovia costerà invece 5 milioni (a carico di Rfi), mentre sarà l’Autorità portuale a finanziare il prolungamento della dorsale ferroviaria in destra Candiano, investendo un milione. Per tutti e tre gli interventi si punta a completare l’iter di progettazione entro il 2017, per aprire i cantieri nel 2018. Secondo il presidente dell’Autorità portuale Daniele Rossi, “il sistema ferroviario è strategico per il porto di Ravenna: l’escavo dei fondali aprirà il porto a navi più grandi, che scaricheranno più merci, le quali, però, dovranno uscire dal porto in modo efficiente.

Un primo passo, ha spiegato Rossi, sarà l’attivazione di una bretella ferroviaria, già esistente, che permetterà a circa 2.000 dei 7.000 treni merci in partenza dal porto ogni anno di non passare attraverso la stazione. L’assessore regionale alle infrastrutture Raffaele Donini ha posto come ulteriori obiettivi, entro la fine del mandato, “cantierare il progetto di escavazione dei fondali del Candiano e potenziare e velocizzare i collegamenti ferroviari tra Ravenna e Bologna”, scendendo sotto l’ora di percorrenza per i treni regionali, come richiesto dal Comune.

Source: trasporti italia general

Venezia: nasce scuola per macchinisti, presente Fercargo a sostegno dei giovani

L’associazione FerCargo ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione della “Scuola per tecnici di gestione e conduzione dei mezzi ferroviari” nata a Venezia grazie alla Fondazione ITS Marco Polo e al sostegno della Regione Veneto per ribadire il proprio impegno a sostegno di iniziative per formare ed assumere i giovani.

“Con la ripresa del settore cargo e il forte impulso dato dal Governo alla cosiddetta ‘cura del ferro’ abbiamo registrato anche un forte necessità di operatori ferroviari, in particolari macchinisti, per poter realizzare tutti i collegamenti necessari – ha dichiarato il presidente dell’associazione Laguzzi –. Per questo abbiamo deciso di supportare l’iniziativa della Regione Veneto e della Fondazione ITS Marco Polo, il mercato ha bisogno urgente di giovani macchinisti e questo corso ci offre la possibilità di trovare risorse e professionalità all’altezza delle esigenze delle nostre imprese associate. Il 2017 può diventare l’anno dello sviluppo della ferrovia e dell’intermodalità in Italia, questo evidentemente si può tradurre anche in nuove opportunità di lavoro. Basti pensare che la media europea del trasporto su ferro è al 18.7% e in Italia abbiamo raggiunto il 7%, e le imprese aderenti in FerCargo, a differenza dell’operatore ex monopolista, hanno registrato complessivamente un +20 % circa nell’anno 2016 sul 2015, causando di fatto la ripresa del traffico nazionale, che ha registrato nello stesso periodo un incremento di circa il 6 %”.

“Tutte le imprese ferroviarie nostre associate stanno formando e assumendo giovani disoccupati o inoccupati, contribuendo a ridurre il drammatico dato del 40% di disoccupazione giovanile di questo paese, provocando saldo positivo nel mercato del lavoro e senza sottrarre personale già formato e qualificato ad altre Imprese, come sta invece facendo l’Azienda di Stato, ex monopolista, Mercitalia Rail”, ha concluso Laguzzi.

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Mobilità, Del Basso De Caro: in Italia 1700 colonnine di ricarica elettrica

“I punti di ricarica pubblici a gennaio del 2016 risultavano essere 1700 ed entro il 2017 arriveranno a 2400”. Lo ha annunciato il sottosegretario per le Infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro rispondendo a un’interpellanza in aula alla Camera.
“Le colonnine in questione, sia di tipo lento che accelerato – ha sottolineato De Caro – sono state collocate sulla base delle risorse del decreto ministeriale del 7 novembre 2014. Nello specifico si tratta di 10 punti di ricarica veloce, 300 punti di ricarica pubblici di tipo ‘lento’ destinati ai soli veicoli leggeri e 48 punti di ricarica Tesla. Sono inoltre presenti 2 mila punti di ricarica in aree private, ma con accesso al pubblico”.

Dall’analisi del ministero il maggior numero di infrastrutture di ricarica sono presenti nel comune di Firenze, circa 250 punti di ricarica, di cui parte riservati a motocicli e ciclomotori. Seconda Roma, con 200 punti, poi Milano e l’hinterland, circa 120, il comune di Siena, 48, Bari, 52, Genova, 20, Trieste, 18, Aosta, 16, Brindisi, Lecce, 10. Infine l’area compresa tra Pisa, San Casciano e Pontedera conta 80 colonnine mentre la regione Emilia Romagna 200 e l’Umbria 60.

“Nelle stime del ministero – ha aggiunto il sottosegretario – non sono inclusi i punti di ricarica destinati ad espliciti usi privati, quali ad esempio quelli delle flotte (Poste Italiane). Si tratta di un’attività di particolare rilevanza, sia per gli enti locali che per gli utilizzatori dei veicoli elettrici, che dovrebbe trovare la sua sistematica collocazione nell’ambito della piattaforma unica nazionale” ha concluso De Caro.

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Incidente A10: Trasportounito, crisi e deregolamentazione seminano i rischi

“Certo, dietro ogni incidente mortale che coinvolge mezzi pesanti si nasconde un mix di cause, ma il male oscuro che ha determinato il collasso dei livelli di sicurezza sulle strade italiane va ricercato nella crisi finanziaria delle aziende di autotrasporto”. È questo il commento di Trasportounito a pochi giorni dal drammatico incidente sull’A10 che ha coinvolto una squadra di operai travolti da un tir, con un bilancio di due morti e sette feriti.

Secondo Trasportounito la crescita costante dei costi di gestione ha prodotto “effetti devastanti per l’assenza di qualsiasi certezza sui tempi e addirittura sulla possibilità stessa di ottenere il pagamento delle prestazioni di trasporto. A clamorosi crack di committenti come quello in atto del gruppo Artoni (e di centinaia di casi simili ogni anno), che innescano reazioni a catena nel settore, si sommano, e sono ormai diventati regola, la metodica violazione degli strumenti normativi relativi ai pagamenti: le imprese pur di lavorare accettano pagamenti a 120 giorni e oltre. Quando altri paesi, proprio per prevenire i rischi, hanno posto sanzioni, anche di tipo penale, per i pagamenti che vengono effettuati oltre i trenta giorni”.

“In Italia, dove solo la modalità del trasporto su gomma non fruisce di un pagamento immediato del “biglietto” – ha concluso l’associazione – le imprese per sopravvivere giocano le carte della disperazione comprimendo i tempi per effettuare più viaggi possibili, e rinviando gli interventi di manutenzione sui mezzi anche quando sono immediatamente necessari. Questa competizione distorta, ormai deregolamentata e priva di controlli, si scarica sulle strade dove i mezzi pesanti ogni giorno, sempre di più, suscitano un allarme, purtroppo motivato, per gli altri utenti della strada”.

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Consumo carburanti: l'innovazione tecnologica protegge l'ambiente

Dal 2007 al 2015 nel nostro Paese sia i consumi di carburanti che il traffico sono sensibilmente in diminuzione, ma il calo dei consumi di carburanti è stato molto maggiore rispetto a quello del traffico. Come emerge da una elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla banca dati del Centro Studi Promotor, fatto 100 il dato del 2007, i consumi di benzina e gasolio per autotrazione nel 2015 si sono attestati a quota 81,1 (-18,9%), mentre il traffico nel 2015 si è attestato a quota94,7 (-5,3%). Vi è dunque una netta differenza tra i cali fatti registrare da consumi di carburanti e traffico, differenza quantificabile in 13,6 punti percentuali di maggior calo per i consumi di carburanti. È un dato di grande interesse anche perché le emissioni inquinanti dipendono essenzialmente dai consumi di carburante.

Secondo l’Osservatorio Autopromotec, vi è una ragione precisa per il maggior calo dei consumi di carburanti rispetto alla contrazione del traffico e risiede nel fatto che negli ultimi anni le case automobilistiche, con l’obiettivo di ridurre le emissioni, hanno investito molto nell’innovazione tecnologica introducendo sul mercato auto sempre più efficienti, con una marcata riduzione dei consumi di carburante (e di conseguenza delle emissioni inquinanti e, ovviamente, anche dei costi di esercizio).

La ricerca di maggiore efficienza nei consumi di carburante e del rispetto della sostenibilità ambientale è un tema che coinvolge non solo le case automobilistiche. Infatti sulla riduzione dei consumi e delle emissioni incide in maniera significativa anche lo stato di efficienza del veicolo. Mantenerlo su standard ottimali è compito dell’aftermarket automobilistico, che oggi dispone di strumentazioni e servizi di assistenza sempre più complessi e tecnologicamente all’avanguardia.

Source: trasporti italia

Venice Blue Flag 2017: 41 compagnie di navigazione firmano per l'ambiente

Il Comune di Venezia, l’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico e 41 compagnie di navigazione hanno sottoscritto a Ca’Farsetti l’accordo volontario “Venice Blue Flag 2017“, a cui si è arrivati grazie anche alla collaborazione della Capitaneria di Porto. Alla firma erano presenti, oltre all’assessore comunale all’Ambiente, Massimiliano De Martin, al presidente Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico, Pino Musolino, e ai rappresentanti delle compagnie crocieristiche – ai quali è andata una targa nominativa che riporta la dicitura “Venice Blue Flag, Safeguarding the City’s Environment”-, il presidente di Venice Terminal Passeggeri, Sandro Trevisanato, e il direttore di Clia (Cruise Lines International Association) Italia, Francesco Galietti.

Con l’accordo volontario le compagnie di crociera si impegnano ad usare carburanti a basso contenuto di zolfo per entrare e sostare al Porto di Venezia, in segno di rispetto verso la città e l’ambiente.

“Per l’Amministrazione comunale – ha dichiarato l’assessore De Martin – è stato importante innanzi tutto estendere la valenza dell’accordo a 12 mesi. Pur consapevoli del fatto che l’attività crocieristica cala nei mesi invernali, vogliamo che l’attenzione all’ambiente sia garantita sempre”. Con questo documento, infatti, lecompagnie di crociera si impegnano a far funzionare i motori principali e ausiliari delle loro navi con combustibile per uso marittimo con tenore di zolfo non superiore allo 0,1 % in massa, e questo non solo all’ormeggio, ma anche durante la navigazione e le fasi di manovra all’interno dell’area portuale di Venezia. Inoltre, le macchine di bordo saranno gestite in modo da ridurre il più possibile le emissioni nocive dei gas di scarico.

“Inoltre – ha continuato a spiegare De Martin – si è voluto puntare sullatrasparenza, tanto è vero che i dati dei controlli effettuati dallaCapitaneria di Porto verranno pubblicati sia sul sito web del Comune diVenezia, che su quello dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico“.

L’altro grosso risultato raggiunto è che hanno accettato di firmare tutte le 40 compagnie che faranno scalo a Venezia quest’anno, più una che quest’anno non toccherà la Laguna. “Questo dimostra – ha commentato De Martin – che Venezia può davvero diventare volano, a livello internazionale, delle politiche ambientali perseguite in città. Come Comune consideriamo la firma di oggi l’inizio di un percorso, che gradiremmo affrontare con le compagnie crocieristiche, per arrivare all’obiettivo di spiegare ai passeggeri cos’è Venezia e come va vissuta e trattata”.

De Martin ha infine ricordato che l’Amministrazione considera quello che è il porto della Regione Veneto un punto di riferimento fondamentale per losviluppo infrastrutturale del territorio, su cui convergono anchel’aeroporto, la ferrovia e la tangenziale: “La pianificazione dellaviabilità va di pari passo con lo sviluppo e la pianificazione urbanistica”.

“La firma dell’accordo Blue Flag – ha commentato Musolino – è un impegno volontario e doveroso per rispetto alla nostra città e alla sua storiamillenaria; detto questo non ci dobbiamo accontentare. L’Autorità di sistema portuale certamente continuerà a lavorare assieme alle altre istituzioni e alle compagnie per rendere sempre più compatibile questo importante traffico con la città. Già da tempo stiamo infatti lavorando perché Venezia diventi il primo hub in Adriatico per la fornitura e lo stoccaggio del Gas Natuale Liquefatto (GNL/LNG), un carburante green che offrirà alle navi di nuova generazione – già oggi in costruzione – la possibilità di utilizzare un carburante capace di abbattere le emissioni di particolato e di zolfo. Parallelamente continua il dialogo con i Ministeri per trovare una soluzione congiunta per ottemperare, finalmente, al decreto Clini-Passera“.

“Si prende atto, con viva soddisfazione, dell’accordo volontario rinnovato anche per quest’anno, che ha anche visto un ampliamento dei soggetti firmatari” ha dichiarato invece il direttore marittimo del Veneto e Comandante del porto di Venezia, Capitano di Vascello (CP) Goffredo Bon.”Questa Autorità marittima, in ossequio agli indirizzi del superiore Comando Generale, assicurerà il consueto impegno nell’attività di controllo e monitoraggio sul rispetto dei limiti inerenti al contenuto di zolfo dei combustibili ad uso marittimo previsti dalla normativa comunitaria e nazionale vigente in materia, oltre che dall’accordo Venice Blue Flag”.

“Accogliamo con soddisfazione il risultato ottenuto – ha aggiunto il presidente Trevisanato -: questo protocollo, in essere sin dal 2007 e cheda allora è stato reso via via più stringente ed efficace nella riduzione delle emissioni, dimostra ancora una volta l’avanguardia del Porto diVenezia in tema ambientale. Un impegno nella salvaguardia della Laguna,condiviso anche da compagnie che non saranno presenti quest’anno nel nostroscalo, ma che hanno chiesto ugualmente di firmare in forma simbolica”.

“L’industria crocieristica – ha affermato infine il direttore di Clia Italia Galietti – rappresenta una piccolissima percentuale del totale del traffico marittimo, ma è l’avanguardia nella compliance con la normativa ambientale nel rispetto dei requisiti italiani ed internazionali. Il Venice Blue Flag rappresenta per noi l’occasione concreta di applicazione del nostro continuo impegno a tutela dell’ambiente”.

Nella foto da sinistra: Sandro Trevisanato, Francesco Galietti, Massimiliano De Martin, Pino Musolino e il Comandante Goffredo Bon.

Source: trasporti italia general

Incidente A10: autotrasportatore accusato di omicidio stradale. Sindacati, oltrepassato il limite.

“Un limite oltre cui non si deve andare”. E’ questo il commenti di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in merito all’incidente sul lavoro avvenuto ieri sull’autostrada A10 che ha coinvolto una squadra di operai travolti da un tir, con un bilancio di due morti e sette feriti. Secondo le tre sigle sindacali confederali dei trasporti “è ormai urgente intervenire sulle condizioni di sicurezza e protezione in cui operano i lavoratori diretti ed indiretti dei cantieri stradali ed intensificare i controlli sullo stato dei mezzi e sul rispetto rigoroso dei tempi di guida e di riposo dei conducenti dei mezzi. Un aiuto potrebbe arrivare, come già sperimentato in Nord Europa, dal ricorso alle tecnologie per avvertire tutti coloro che conducono mezzi della presenza degli operai al lavoro sulla strada”.

“Sosteniamo – aggiungono inoltre Filt, Fit e Uiltrasporti – l’iniziativa condivisa con Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del Ministero degli Interni e della Polizia Stradale per attivare da subito misure concrete”. In tal senso, sostengono infine Filt, Fit e Uiltrasporti, “è altresì necessario coinvolgere nell’iniziativa tutti i concessionari autostradali, soggetti fondamentali sia dal lato degli appalti, in qualità di committenti dei lavori, sia dal lato della sicurezza stradale”.

La Procura di Savona sta indagando su due aspetti: la velocità del tir e la necessità da parte di Autostrade di aprire il traffico su 2 corsie in presenza del cantiere. Per quanto riguarda il comportamento dell’autotrasportatore, il 44enne Ilim Bildan arrestato con l’accusa di omicidio stradale colposo plurimo e risultato negativo ai test su droga e alcool, il magistrato ha disposto le verifiche sulla velocità del mezzo, che pare fosse “sostenuta”, o comunque non adeguata alla situazione, vista la presenza del cantiere, della curva e dell’asfalto bagnato: “I rilievi fanno pensare a un’alta velocità, potrebbe non avere rallentato in modo adeguato”.

Oggi, per il terzo giorno consecutivo, si è verificato un altro incidente nel tratto dell’autostrada A10 compreso fra Albisola e Celle Ligure: intorno alle 10, nello stesso punto (poco prima della galleria Pecorile, in direzione di Genova), un camion si è messo di traverso ed è rimasto a lungo fermo, provocando l’ennesimo blocco del traffico ma questa volta, fortunatamente, non ci sono state conseguenze per le persone. Il giorno prima del grave incidente di domenica, un camion invece era andato a sbattere incendiandosi.

Source: trasporti italia

Ferrovie: Lombardia, investimenti per 14 mld di euro

Attraverso Rete Ferroviaria Italiana FS Italiane intende investire in Lombardia come previsto nel Piano industriale 2017 – 2026 con l’obiettivo di aumentare e migliorare le performance di mobilità nell’intera regione grazie a un intenso programma di investimenti per il potenziamento tecnologico e infrastrutturale della rete ferroviaria lombarda.

Per quanto riguarda la nuova linea Arcisate – Stabio, lo stato di avanzamento dei lavori è pari al 75% per le opere civili. L’attivazione della linea avverrà, come da ultimo cronoprogramma, a dicembre 2017, contestualmente alla riattivazione della linea Varese – Porto Ceresio (circa 9 km), interrotta dal 2009 per consentire i lavori di costruzione del nuovo collegamento. La nuova linea Arcisate – Stabio (Svizzera) si sviluppa principalmente in territorio italiano (oltre 8 km) fino al confine, collegando Varese con Como e il Canton Ticino. Sarà così possibile raggiungere l’aeroporto internazionale di Milano Malpensa dalle città della Svizzera centrale e meridionale nonché connettere le direttrici del Sempione e del Gottardo, grazie all’interscambio ferroviario di Gallarate.

Numerosi interventi sono previsti per la stazione FS di Varese: abbattimento delle barriere architettoniche con l’installazione di ascensori/rampe; innalzamento dei marciapiedi a 55 cm dai binari – standard europeo del Servizio ferroviario metropolitano – per facilitare l’accesso ai treni; riqualificazione del fabbricato stazione e del sottopasso; rinnovo e potenziamento degli impianti di informazione ai viaggiatori e di illuminazione. Un programma di riqualificazione è già stato avviato anche per altre stazioni della rete RFI della Lombardia. A fine lavori sarà migliorata l’accessibilità complessiva e la qualità del servizio, a beneficio delle migliaia di pendolari che ogni giorno si sposta per lavoro o studio.

È in corso al CIPE l’istruttoria per approvare il progetto definitivo del potenziamento infrastrutturale del tratto di linea Rho – Parabiago. Il potenziamento della Rho – Gallarate si sviluppa complessivamente per circa 31,5 km, di cui circa 8 km tra Rho e Parabiago. Previsti anche la realizzazione del raccordo a “Y” fra la linea RFI e la linea Ferrovie Nord Milano e il completamento degli interventi di potenziamento infrastrutturale del tratto Parabiago – Gallarate nonché del Piano regolatore generale (PRG) ferroviario delle stazioni di Rho, Busto Arsizio e Gallarate. Sarà così incrementata la capacità dei binari a beneficio dei regionali veloci, del traffico merci e dei treni a lunga percorrenza. La linea attuale sarà specializzata per il traffico suburbano e saranno risolte le interferenze tra i flussi di traffico, con benefici anche sulle relazioni suburbane della linea Milano – Novara.

Il raddoppio della linea Mantova – Cremona sarà realizzato per fasi. Nel 2017 è previsto l’avvio della progettazione della prima fase funzionale: Mantova – Piadena. Il progetto, che prevede l’eliminazione di tutti i passaggi a livello, consentirà di incrementare progressivamente la capacità di traffico e la regolarità e puntualità dei servizi.

La linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano – Venezia: nella stazione Brescia Centrale sono in corso i lavori per riorganizzare l’assetto dei binari per separare i flussi di traffico (Alta Velocità, media e lunga percorrenza, regionali/metropolitani e merci). Inoltre, si stanno realizzando tre nuovi marciapiedi destinati al servizio AV e al trasporto regionale per Cremona. L’attivazione dei nuovi binari dedicati ai treni AV avverrà nel corso del 2018.

Linea Alta Velocità/Alta Capacità Brescia – Verona: è in fase di conclusione l’iter autorizzativo del progetto definitivo.
I cantieri saranno avviati nel 2017 e i lavori saranno conclusi entro sette anni. L’opera consentirà la separazione del traffico a lunga percorrenza da quello regionale e metropolitano, elevando lo standard di regolarità e puntualità anche per il traffico pendolare. Il costo complessivo della linea AV/AC inserito nell’aggiornamento 2016 del Contratto di Programma parte Investimenti 2012-2016 fra RFI e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è pari a 3,8 miliardi di euro, di cui 2,2 già finanziati, valore da aggiornare a valle della progettazione inerente il quadruplicamento in uscita da Brescia previsto in sostituzione dello shunt.

Con l’attivazione dell’esercizio commerciale del tratto di linea AV/AC Treviglio-Brescia, sono stati attivati i collegamenti veloci, 36 minuti di viaggio, tra Brescia e Milano.

Source: trasporti italia general

Bardonecchia-Modane: prima corsa prova transfrontaliera per i collegamenti ferroviari

Prima “corsa prova” transfrontaliera per i collegamenti ferroviari tra Bardonecchia e Modane. A bordo i rappresentanti del Gruppo FS Italiane e delle Istituzioni regionali e locali. L’obiettivo è poter riconnettere le due città di confine, con un tempo di percorrenza di circa venti minuti, attraverso un servizio ferroviario regionale.

A bordo del treno regionale, nel viaggio da Torino Porta Nuova a Modane, erano presenti i Direttori regionali di Rete Ferroviaria Italiana, Paolo Grassi, e Trenitalia, Francesca Raciti, i sindaci di Oulx, Bardonecchia e Modane, i Consiglieri regionali Antonio Ferrentino, Raffaele Gallo e i rappresentanti dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte e Agenzia Mobilità Piemontese.
Durante il viaggio è stata verificata la fattibilità tecnica per un nuovo collegamento transfrontaliero fra Bardonecchia e Modane.

Soddisfazione da parte di tutti i partecipanti per questa ulteriore tappa verso la riattivazione del servizio ferroviario. Sarà ora compito della Regione Piemonte proseguire le attività di analisi, anche in riferimento alla sostenibilità economica, del nuovo collegamento.

Source: trasporti italia general

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